Stati Uniti e Corea del Sud stanno svolgendo le più grandi esercitazioni congiunte di lotta antisommergibile che hanno lo scopo di coordinare le azioni dei due alleati di fronte alle “minacce da parte della Corea del Nord”. La parte nordcoreana, intanto, continua a ritenere che le misure volte a potenziare le sue forze nucleari siano “l’unico mezzo per prevenire la guerra con gli USA a seguito della mancanza di fiducia” tra i due paesi. Ne risulta un circolo vizioso che può essere rotto soltanto attraverso le trattative.

All’inizio di maggio Corea del Nord ha testato un missile balistico lanciato da un sommerigibile. A Seul il lancio è stato giudicato come una nuova minaccia da parte di Pyongyang. Dice l’esperto russo Vladimir Griunjuk:

“Le autorità della Corea del Nord credono che le armi nucleari siano la loro unica garanzia contro l’ingerenza degli USA nella politica del paese, e che soltanto grazie a queste armi Pyongyang possa evitare il destino dell’Iraq e della Siria. Di conseguenza i nordcoreani sono costretti a investire enormi risorse nello sviluppo delle forze di deterrenza nucleare. La situazione potrebbe essere invertita soltanto se viene elaborato un meccanismo che garantirà la sicurezza della Corea del Nord. È necessario innanzitutto riaprire il negoziato a sei”.

“Per una serie di motivi questo formato adesso non funziona. I sei paesi che vi partecipano devono insieme dare ai nordcoreani delle garanzie che consentano a Pyongyang di avviare le riforme. Ciò permetterebbe alla Corea del Nord di introdurre l’economia di mercato e di cominciare un suo percorso verso la democrazia, prendendo a modello la Cina e il Vietnam che stanno sviluppando con successo il mercato, mentre i partiti comunisti rimangono al potere”.

Formalmente il negoziato a sei non è stato annullato. Quindi, potrebbe essere riaperto.