Foto: Evo Morales
Escono a piccoli passi e con grande dignità i popoli del Sud America dal giogo della finanza (ipercapitalista) imposta dal FMI e dalla Banca Mondiale e cominciano a vedere ottimi risultati per la propria gente.
Contrariamente ad ogni logica previsione di buon senso gli europei fanno l’esatto contrario dei sudamericani.
Provate ad immaginare come staremmo tutti meglio se ci staccassimo, una volta per tutte, da quella prigione che chiamano finanza capitalista.
Provate ad immaginare cosa succederebbe nel mondo dorato dell’élite se la Grecia chiedesse collaborazione ai paesi dell’America Latina.
Il popolo greco non guardi solo in Europa per la propria sopravvivenza perché i leader di questo Continente usano la garrota economica come strumento di tortura portandoci, pian piano, ad una instabilità senza pari.
MOWA
Il presidente boliviano, Evo Morales, ha assicurato oggi qui che nel suo paese comandano i popoli ancestrali, che risolvono loro stessi il tema economico, a differenza che quando tutto era subordinato al Fondo Monetario Internazionale (FMI).
Il FMI ha smesso di decidere in Bolivia ed ora comandano i popoli ancestrali, ha detto il capo di Stato nel suo discorso presso la VII Conferenza Italia-America Latina-Caraibi che si estenderà fino a domani a Milano.
“Prima comandavano i gringos, ora comandiamo noi, gli indigeni e fatto!, risolto il problema economico in Bolivia”, ha risaltato, mentre ha ricevuto applausi prolungati dal resto dei presenti.
Per il leader indigeno, la sottomissione all’FMI, il cui ruolo, secondo i suoi statuti, è fomentare la cooperazione monetaria internazionale, solo garantisce danni e grattacapi per i popoli.
Morales ha insistito nell’importanza che i paesi poveri ricevano crediti, ma ha messo ben in chiaro che questi prestiti non possono essere soggetti a ricatti, mentre ha ricordato che in Bolivia “terminò la cooperazione condizionata. Già non è come prima, la Banca Mondiale non ricatta più e ci siamo liberati dell’FMI”.
Da quando assunse il potere in gennaio del 2006, Morales si convertì in critico acerrimo delle politiche dell’FMI nel suo paese e lo incolpò dei mali che attraversò per anni l’economia.
Il capo di Stato boliviano è arrivato ieri a Milano, proveniente da Bruxelles, la capitale belga, dove partecipò al II Vertice Stati Latinoamericani e Caraibici (Celac)-Unione Europea (UE).
da Prensa Latina
traduzione di Ida Garberi
12 Jun 2015