di Luigi Grimaldi *
Aden – Migliaia di mercenari sono arrivati nella città di Aden, nel sud dello Yemen per combattere i combattenti Houti del movimento popolare di resistenza.
L’agenzia di stampa Hournews Emirati ha annunciato oggi che “circa 5.000 combattenti provenienti da un paese arabo hanno raggiunto la costa di Aden, al fine di unirsi alle forze del presidente yemenita Abdu Rabu Mansur Hadi in esilio in Arabia Saudita.
La fonte citata è autorevole: Foad Rashed, il cosiddetto segretario per la sicurezza del movimento meridionale controllato da Mansur Hadi. Rashed ha detto che le forze straniere sono dotate di armi sofisticate e pesanti e sono determinati a riprendere la città prima di Eid al -Fitr ( entro la metà del prossimo luglio).
Ha anche detto che questa misura è stata adottata nel corso di una riunione a Riyadh, capitale dell’Arabia Saudita, tra i funzionari della monarchia araba e altri stati arabi del Golfo.
Dopo il fallimento dei colloqui di Ginevra, indetti dall’Onu, è ormai evidente l’intenzione dei sauditi e dei loro alleati di sostenere una escalation militare nel Paese. L’invio di truppe “non ufficiali” rappresenta un atto di vera e propria aggressione dello stato arabo che si aggiunge ai continui e sanguinosi bombardamenti. E’ improbabile che l’Iran, che sinora ha sostenuto a distanza le milizie Houti, possa restare a guardare senza intervenire. Insomma al momento la strada intrapresa sembra condurre a una ulteriore internazionalizzazione del conflitto yemenita che è sempre di più una bomba a orologeria il cui tempo sta per scadere.
23 giugno
* Autore televisivo
Scrittore e giornalista