Esempio citato dal New York Times, il caso del raid nel quale rimase ucciso l’italiano Giovanni Lo Porto
Programma segreto ‘Overhead’, per ammazzare i nemici con i droni killer. Nuove rivelazioni da Snowden: Nsa e servizi britannici alleati anche nei raid con i droni. L’ex contractor della Nsa in video collegamento dalla Russia durante la riunione del Consiglio d’Europa a Strasburgo. Imbarazzo
di Ennio Remondino
I ‘Cugini’ sulla Manica i migliori alleati Usa geograficamente in Europa. Anche nelle operazioni più sporche dello spionaggio. Lo rilevano nuovi documenti segreti forniti dalla ‘talpa’ Edward Snowden al Guardian e al New York Times. Ed emergono nuovi dettagli della collaborazione tra i servizi di intelligence e di controspionaggio elettronico statunitensi e britannici. I ‘file’ rivelano che l’agenzia britannica Gchq, l’omologo della Nsa americana, ha fornito un aiuto decisivo nelle campagne aeree condotte con i droni in Pakistan e Yemen. Al programma segreto, denominato ‘Overhead’, ha partecipato anche l’Australia.
I documenti, sostiene il New York Times, contengono dettagli sulle procedure di individuazione dei sospetti terroristi bersaglio dei droni e rivelano come i bombardamenti si sapeva potessero portare all’uccisione di civili innocenti. Esempio citato dal quotidiano Usa, nel caso del raid nel quale a gennaio rimase ucciso l’ostaggio italiano Giovanni Lo Porto, insieme allo statunitense Warren Weinstein, entrambi tenuti in ostaggio da Al Qaeda al confine tra Afghanistan e Pakistan. L’episodio fu svelato negli Stati Uniti dallo stesso Obama il giorno dopo la visita di Stato del premier Renzi.
Nei documenti segreti forniti dall’ex contractor della Nsa Snowden viene indicato nel dettaglio un solo bombardamento con i droni, effettuato dalla Cia nello Yemen il 30 marzo del 2012. Nell’attacco vennero uccisi due uomini, entrambi indicati come membri di Al Qaeda nella Penisola Arabica, la propaggine yemenita dell’organizzazione terroristica fondata da Osama Bin Laden. Uno dei due uomini è identificato come Khalid Usama, il cui nome non era stato mai citato e reso pubblico in precedenza. La sua storia è da fumetto dell’orrore, tra fantasy e paranoia dei protagonisti in campo.
All’epoca, gli Stati Uniti e i loro alleati temevano che i terroristi avessero sviluppato delle tecniche per consentire agli attentatori suicidi di superare senza essere scoperti i controlli di sicurezza negli aeroporti e imbarcarsi su voli di linea. Secondo l’intelligence statunitense, Khalid Usama era ‘un medico che aveva sperimentato tecniche per impiantare chirurgicamente esplosivi’ nei corpi degli aspiranti kamikaze. Per questo ne fu ordinata l’uccisione. Fine della nuova puntata di rivelazioni, lasciandoci molto amaro in bocca: l’intelligence Usa che si fa polizia giudice e boia unico sul pianeta.
25 giugno 2015