Che fine ha fatto il mitra MP12 mancante? Non si sa; purtroppo il carteggio relativo “è rimasto distrutto causa allagamento”. Ancora?
Difettano proprio di fantasia, quelli là. “Tra le armi utilizzate a via Fani e sequestrate, allo stato non è stata ancora rintracciata la Pistola mitragliatrice MP12 con matricola A16346, sequestrato [sic] a Falcone Piero il 28/3/1980 a Occhieppo Inferiore (Vercelli). L’arma fu periziata nel procedimento penale 259/80 contro Maccari ed Etro. Allo stato non è stata rintracciata, ed è possibile che sia stata distrutta, purtroppo il carteggio alla stessa relativo, della Direzione Generale dell’Artiglieria di Alessandria è rimasto distrutto causa allagamento.” Così relaziona l’ispettrice capo dottoressa Tintisona, a pagina 23. Dove avevamo già letto questa storia dell’allagamento? Ah, a proposito dell’ENPAF, l’Ente che assiste i farmacisti ed i funzionari dei Servizi: “Il citato ente non ha saputo riferire altro sui contratti di affitto dell’epoca perché il carteggio era andato distrutto per un allagamento” [relazione Tintisona, pag. 8].
L’acqua fa venire in mente l’appartamento brigatista di via Scarenzio a Pavia, scoperto la vigilia di Natale del 1975 per una perdita dello sciacquone del bagno, e la base Br di via Gradoli 96, scoperta il 18 aprile 1978 per una perdita della doccia. Questa dell’allagamento, insomma, è proprio una procedura abusata: quelli là se ne servono sia per far scoprire che per coprire. Dev’essere uno dei primi rudimenti che imparano, gli appuntati dei servizi: A come allagamento, B come bugie, C come “ero lì per caso”, D come lascio la macchina dove mi pare, tanto tu che mi fai?
Ma torniamo all’acqua. Così non va bene, dottoressa Tintisona, sono troppi tutti questi allagamenti! Fa una brutta figura anche lei, quando relaziona: sembra quasi che voglia prendere in giro i membri della Commissione Moro. Va a finire che i commissari non avranno più il coraggio di chiedere documenti, per non avere sulla coscienza l’allagamento dell’Italia intera.
Comunque, a parte l’allagamento del carteggio relativo, non trova anche lei che non sapere dov’è finito un mitra non è buona cosa? Questo mitra Beretta che non si trova è quello impugnato in via Fani da Fiore: ha sparato tre colpi e poi si è inceppato. È un mitra che si fa rispettare, e va impugnato con due mani. Se i suoi colleghi l’avessero trovato, avrebbero potuto mostrarlo al grafico dei periti balistici, che nel disegnare quattro manichini che sparano realizza una colossale stupidaggine a tre dimensioni. È una rappresentazione al di sotto di ogni decenza, la sua. Già che c’era poteva disegnare i Tre Moschettieri o i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse o i Sette Samurai o Quella Sporca Dozzina, se aveva deciso di lavorare di fantasia. Ma su questo argomento torneremo ancora, dottoressa Tintisona, nelle puntate sulle palle di rimbalzo. Alluvioni, sciacquoni e bossoli permettendo.
(continua)
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