L’auto intestata ad una società di copertura dei Servizi, parcheggiata al posto del furgone del fioraio Spiriticchio, serve per nascondere uno dei killer che sparano al maresciallo Leonardi. Ma nella relazione alla Commissione la polizia sbaglia targa, nella grafica fa sparire un cestino, e nella visura al PRA salta un passaggio…Sciatteria, superficialità, malafede o che altro?
Proviamo a leggere insieme le foto, dottoressa Tintisona. Torniamo a quella Austin Morris blu della Società Poggio delle Rose, sì, proprio quella targata Roma T50354, a fianco della quale, in corrispondenza dello sportello anteriore destro, fu rinvenuto un bossolo calibro 7,65 sparato forse da una pistola corta, e contrassegnato come reperto T dalla Scientifica. Si vede chiaramente nelle foto il contrassegno “T”, e in molti casi è chiaramente leggibile la targa. Ma la relazione della Polizia Scientifica alla Commissione Moro ne parla in questi termini: “1 bossolo T rinvenuto nell’aiuola con alberello in prossimità della portiera destra della Mini Minor tg. Roma T52354”[v. pag.13]. Notiamo, non per inciso, che di questa macchina, fondamentale per la ricostruzione della dinamica della strage, la scientifica sbaglia la targa ed il modello. La targa è Roma T50354, e il modello è, secondo la visura al PRA, una Austin Morris tipo MiniClubman E 1100. Non è quindi una Mini (lo è quella di fronte, quella di Tullio Moscardi), né ha quella targa.
Ma non va bene nemmeno quanto è scritto nella nota 3 alla pagina 2 della sua relazione, dottoressa Tintisona. Vogliamo leggere insieme? “Dal controllo ai terminali della motorizzazione civile risultavano non inserite delle trascrizioni, tanto che all’epoca l’auto era ancora intestata alla BRITISH LEYLAND ITALIA”, vi si legge, “ed un ulteriore passaggio di proprietà risulta solo nell’87”. Non è proprio così, visto che al PRA risulta che l’auto, acquistata per 2.700.000 lire dalla Società Poggio delle Rose il 2/2/1978, venne rivenduta il 1/4/1981 alla signora Patrizia Norcini per 3.050.000 lire; nel 1987 ci sarà poi un ulteriore passaggio di proprietà. Perché salta un passaggio, dottoressa Tintisona? Per evitare che qualcuno sospetti che, se la signora Norcini acquista dopo tre anni un’auto sforacchiata pagandola più del prezzo pagato dalla Poggio delle Rose quando l’auto era nuova, forse l’operazione nasconde qualche giochetto contabile? Per evitare che qualcuno ricordi le parole di Pasquale De Rosa, sui falsi bilanci delle ditte di copertura dei Servizi, e sul parco macchine, intestate a società di comodo?
Ma torniamo al reperto T, dottoressa Tintisona. Ora che abbiamo capito che il cartellino con la T contrassegna un bossolo calibro 7,65 trovato “in prossimità della portiera destra” (aggiungiamo anche “anteriore”, visto che la Austin Morris, a differenza della Mini, ha quattro sportelli), accanto, quindi, alla portiera destra anteriore dell’auto di Patrizio Bonanni, guardiamo meglio le foto.
L’auto targata Roma T50354 è ferma discosto dal marciapiede, con le quattro ruote dritte e parallele, segno che probabilmente non c’è stato bisogno di far manovra per parcheggiarla. Il guidatore, arrivando dalla parte alta di via Fani, ha semplicemente fermato l’auto, senza nemmeno accostarsi al marciapiede. Ciò significa che non c’erano macchine nelle immediate adiacenze, e che la corsia era libera. Quindi non si comprende perché l’auto non sia stata fermata qualche metro prima (il numero 109 di via Fani è a 30 metri di distanza, sull’altro lato della strada) ma sia stata portata fin sotto l’incrocio, e discosto dal marciapiede. Controlli pure, dottoressa Tintisona: nelle foto ricavabili da fonti aperte e anche nella loro grafica, a pag. 53 della loro relazione, i suoi colleghi della Scientifica confermano questi dati: sosta sotto l’incrocio, discosto dal marciapiede, e un bossolo 7,65 a destra della macchina.
Ora, dei 4 bossoli 7,65 ritrovati sul luogo del delitto, gli altri tre furono rinvenuti sul marciapiede di sinistra, fuori e dentro il tombino. Questo, rinvenuto dietro la macchina di Patrizio Bonanni, è l’unico che fornisce la prova di un colpo sparato da destra, da dietro l’auto della Società Poggio delle Rose. Comprende, dottoressa Tintisona, l’importanza della posizione di quest’auto? E di quel palo di ferro con il cestino per la carta, visibile nelle foto?
E allora mi dica: perché nella ricostruzione grafica della relazione dei suoi colleghi della Scientifica, a pag. 53 e a pag. 55, si vedono l’alberello e il palo del lampione, ma quel cestino scompare? È un grave errore non tenerne conto, perché vede, quel cestino poteva essere adatto a celare una pistola, una pistola a canna corta, compatibile con quel bossolo calibro 7,65 rinvenuto accanto alla macchina. È un peccato che la grafica al laser l’abbia cancellato.
(continua)
Le fonti di iskrae