Bruno Barbaro copre il povero agente Iozzino con un giornale che ha in mano. No, dice un mese dopo, il giornale l’ho preso dall’Alfetta della scorta. La domanda è: l’ha comprato o l’ha preso? Perchè se l’ha comprato…
Bruno Barbaro ha 86 anni, dottor Giannini. Forse è un po’ perso, ma forse no. Non ricorda tanto bene dove ha preso il giornale con cui copre alla meglio il corpo del povero Iozzino, steso a braccia allargate, come un Cristo, in mezzo alla strada. Certo, il giornale per coprire Iozzino non se lo porta dietro da casa, perché non sa che quel mattino succede un patatrac in via Fani, e non immagina che coprirà pietosamente il corpo di un agente ammazzato sulla strada. Quell’agente, racconta Bruno Barbaro il 16/4/1994 alla Digos, l’ha coperto con un giornale che teneva in mano. No, racconta il 17/5/1994 al magistrato dr. Antonio Marini, l’ha coperto con un giornale preso dentro l’Alfetta della scorta, dal sedile posteriore, quello su cui sedeva l’agente Iozzino prima di saltar fuori a sparare contro gli assalitori.
Ma allora il giornale l’ha preso dall’Alfetta o l’ha comprato dal giornalaio?
Mi segua, dottor Giannini. L’edicola era in via Fani, sul lato destro, scendendo verso via Stresa, poco dopo l’immissione (da sinistra) di via Madesimo su via Fani. Se Barbaro ha comprato il giornale, allora ha fatto questo percorso: via Madesimo> via Fani> giornalaio> agente Iozzino. Ma Barbaro ha sempre sostenuto di aver effettuato il percorso tra la sua abitazione e l’ufficio in senso orario, cioè: via Madesimo>via Stresa>via Fani>scena del crimine> agente Iozzino. Allora, dove l’ha comprato il giornale, se l’edicola si trovava, salendo, dopo l’agente Iozzino?
Perché delle due una: o il giornale l’ha comprato – e allora, per passare dal giornalaio, è andato da via Madesimo direttamente in via Fani – o il giornale non l’ha comprato ma l’ha preso dall’Alfetta, come dichiara al giudice Antonio Marini, e allora si spiegherebbe anche il tragitto in senso orario.
Ma perché alla Digos dice che usa un giornale che aveva in mano e un mese dopo al giudice dice che usa un giornale preso dall’Alfetta di Iozzino?
Era già stato prima all’edicola, e poi aveva disceso via Fani, prima che la strada divenisse la scena del crimine? O veniva effettivamente fin dall’inizio da via Stresa?
Perché vede, dottor Giannini, per andare da via Madesimo 40 a via Fani 109 si fa prima ad andare direttamente su via Fani, anziché fare il giro da via Stresa, e oltretutto si passa anche dal giornalaio. Il giro in senso orario però passa sotto la casa del cognato di Barbaro, Fernando Pastore Stocchi, l’addestratore di gladiatori, uno della rete Stay Behind, uno che abita lì.
Il giro in senso orario mi permette di arrivare sulla scena del crimine da sotto e da davanti, e di verificare con un colpo d’occhio l’esito del blitz. Il prigioniero viene portato via, lo sganciamento è riuscito. Posso guardare dentro la 130 di Moro e poi risalire verso Iozzino, e controllare chi è morto e chi è vivo. E mi posso permettere anche un gesto di pietà. Il giornale ce l’ho.
(continua)
Le fonti di iskrae
1 Comment
Lucidissimo e intrigante.