I reperti T e K dietro la Austin e la Mini nel disegno dei periti del processo moro quater
Il laser della scientifica oltre a cancellare un cestino e un bossolo T dietro la macchina di Bonanni sposta in mezzo alla strada anche 11 bossoli Nato nascosti dalla Mini di Moscardi. È al lavoro il tenente Tengofamiglia?
Dove eravamo rimasti, dottor Giannini? Ah, alla contestualizzazione dei reperti. In una scena del crimine modificata da Barbaro, calpestata da tutti e scientificamente attraversata dal dottor Pandiscia con gli occhiali da sole, dietro la Austin Morris di una ditta di copertura dei servizi e dietro la Mini Cooper di un arruolatore di sabotatori vengono repertati dei bossoli molto importanti.
Alla Austin Morris del Bonanni va riferito il bossolo calibro 7.65 repertato con la lettera T, come si vede in tutte le foto. Alla Mini Cooper del Moscardi vanno collegati i 9 bossoli calibro 9 trovati davanti al muso della Mini, sulla strada, a venti centimetri dal marciapiede, e i 2 bossoli dello stesso calibro trovati lì sul marciapiede in corrispondenza dei 9. Perché usare il laser per cancellarli o per spostarli? Non sta bene. Oltretutto sono sotto gli occhi di tutti, sono stati verbalizzati ed esaminati, e tirarli via dalla scena del crimine con l’aiuto del laser non è una bella operazione.
Vede, dottor Giannini: la posizione nascosta del bossolo T, dietro la Austin Morris, e quella nascosta dei bossoli K, tra il muso della Mini Cooper e l’auto successiva, hanno protetto dai calci dei curiosi questi reperti, e la loro pertinenza con le due auto strategiche per la riuscita della strage, evidente a chiunque, va spiegata e non cancellata con l’aiuto del laser.
Una pistola a canna corta ha espulso il bossolo calibro 7,65 trovato dietro l’Austin Morris, e quindi qualcuno ha sparato da destra al maresciallo Leonardi; qualche altra arma, caricata con bossoli calibro 9 lunghi e almeno uno calibro 9 corto, ha vuotato il suo serbatoio al riparo della Mini Cooper, e quindi qualcuno è intervenuto da lì, in appoggio ai quattro brigatisti vestiti da avieri.
Già nel rapporto redatto dalla polizia il 16/3/1978 questi bossoli davano fastidio: “Un frammento di proiettile e 11 bossoli cal. 9 di cui sette sono sparsi sul piano stradale davanti alla Mini Cooper e due sul marciapiede antistante” vi si legge – ma sette più due fa nove, e invece qui i bossoli erano nove più due undici. Cosa rende incapaci di contare, analfabeti e daltonici i nostri inquirenti, che pure sono professionalmente preparati? È l’ordine di tacere, mettersi gli occhiali scuri, confondere, depistare, dottor Giannini. È l’ordine di stare dalla parte dei Servizi, dalla parte dei brigatisti, dalla parte degli assassini. Un ordine al quale non ci si può sottrarre, un ordine per il quale si è disposti anche a far la parte dei tontoloni, di quelli che non ci arrivano, perché Tengo Famiglia….
Ma, se vogliamo stare dalla parte delle vittime e non dalla parte degli assassini, invece di far finta di essere il maresciallo Pressappoco, invece di spostare i bossoli K in mezzo alla strada e mescolarli con i bossoli Z, con la scusa che appartengono ad armi dello stesso calibro, rimettiamo le cose al loro posto. Il rendering presentato nell’audizione dell’8 luglio alla Commissione Moro dal dottor Boffi [webtv.senato.it/evento 8150] correggiamolo così: che i bossoli K vengono rimessi davanti al muso della Mini – e adesso spieghiamo tranquillamente perché.
Questi bossoli rimandano per analogia alle cartucce (inserite in tre caricatori da 15, due caricatori da 7 e un caricatore da 15) trovate nel covo del brigatista Morucci in viale Giulio Cesare 47, e contrassegnate dalla crocetta “tipica del munizionamento allestito per la Nato”, come scrive la perizia balistica collegiale che ricalca il verbale n. 050001/Digos del 30/5/1979 [agli atti del senato, legislatura VIII, Disegni di legge e relazioni, pag. 634 e segg. del cartaceo].
Quelle munizioni per le quali, dice il tecnico della Fiocchi, è moooolto difficile risalire al cliente, perché consultare i contratti per le commesse è lavoro particolarmente complesso e difficoltoso [relazione Tintisona alla Commissione Moro 10 giugno 2015, pag.25] possono spiegarci tante cose, se non le cancelliamo o non le spostiamo con l’aiuto del laser.
Vede, dottor Giannini, qui non importa fare la fatica di risalire al cliente. Se è un lavoro particolarmente complesso e difficoltoso risalire la filiera, è molto facile, se ci permette di dirlo, partire dall’utilizzatore finale. Costui era qualcuno presente qui, in via Fani, qualcuno che usava proiettili Nato.
Lasciamo a casa il maresciallo Pressappoco e il tenente Tengofamiglia, i giochini al laser e gli occhiali da sole, e partiamo da qui, dottor Giannini. Dai bossoli Nato.
(continua)
Le fonti di iskrae
1 Comment
..ma no c’è un errore; i bossoli a norma NATO- quelli con la crocetta-sono una cosa,mentre i 31 bossoli 9M38 senza data,sono un’altra.Sono queste cartucce fuori capitolato,un lotto speciale per un deposito NASCO,a dover essere spiegate.In via Gradoli ne furono trovate altre 128 simili.Qualcuno dei Servizi aveva rifornito i Bierre con queste munizioni.I bossoli spostati sono un problema diverso,che andrebbe analizzato meglio..