di Danilo Tosarelli
Nei giorni scorsi la Cassazione ha deciso che gli istituti religiosi di Livorno dovranno pagare l’imposta comunale sugli immobili.
Una novità nel suo genere, che ha scatenato da parte degli ambienti ecclesiastici un vero putiferio.
Un pregio va riconosciuto a questa sentenza.
Quello di tornare a far discutere su una questione ben più ampia e che molti gradirebbero restasse “umma umma“
Non ho nulla contro le scuole cattoliche.
Dopodichè non posso giustificare chi nasconde secondi fini.
Credo in una scuola laica, al di sopra,ma anche dentro ogni idea.
La scuola privata,in gran parte cattolica, è di parte.
Può non piacere, ma negare l’evidenza è difficile.
Non condivido la scelta di finanziare e favorire le scuole private,cosiddette paritarie, perché vedo la scuola pubblica sempre più disastrata e ci dicono che non ci sono i soldi.
Mi ribolle il sangue nel pensare che si lesina sull’istruzione, perchè riguarda il futuro dei nostri figli.
La situazione sta diventando davvero tragica e la recente riforma della”buona scuola” di Renzi non va nel senso da me auspicato.
La considero una battaglia di civiltà irrinunciabile e proprio per questo non si può transigere.
Se i soldi sono pochi, vanno utilizzati tutti lì, nella scuola pubblica, perché è la scuola dello Stato e i soldi arrivano da lì.
E lo Stato dovrà impegnarsi a garantire scuole di ogni ordine. Spazio poi alle scuole private che dovranno però autosostentarsi.
Il cattolico, intellettualmente onesto, dovrebbe convenire e molti di loro lo fanno.
Altro sono invece le tante associazioni cattoliche che meschinamente, preferiscono far prevalere interessi di parte.
Per insegnare in una scuola pubblica devi vincere un concorso.
Per insegnare in una scuola privata ti sceglie il suo titolare.
Nel pubblico nessuno si è mai sognato di chiedere all’insegnante che ha vinto il concorso che idee abbia.
Nel privato, prevalentemente cattolico, la scelta ricadra’ sull’insegnante che meglio rappresenta quei valori.
Va da sé.
Nel pubblico la laicità è garantita da una selezione che oggettivamente non è di parte.
Nel privato è l’esatto opposto.
Mi chiedo allora perché finanziare una scuola di parte, quando ci sono molte altre parti in questo Paese.
L’articolo 33 della nostra Costituzione toglie ogni dubbio e non si capisce perché si preferisca alimentare malintesi e strumentalizzazioni.
Quante responsabilità ha l’allora Ministro dell’Istruzione Luigi Berlinguer ,quando introdusse nel 2000 il “sistema paritario integrato”….
Qualcuno sostiene che la nostra Costituzione è vecchia e superata.
In verità i nostri padri costituenti già allora vedevano lontano e i fatti dell’oggi ne sono conferma.
Non so quanto avrebbero digerito ad esempio, la questione dell’insegnante di religione nella scuola pubblica.
Scelto dalla Curia e pagato dallo Stato.
E se un domani la Curia non lo riconfermasse, quell’insegnante dovrà essere ricollocato,senza concorso, nella scuola pubblica.
Non lo sapevate? Eppure è così.
Una domanda sorge spontanea ed ognuno di noi dovrebbe interrogarsi.
Il nostro è davvero uno Stato laico o è malato di clericalismo?