La grande stampa ci parla della “restrizione dei movimenti” imposta da Cuba -anni fa- al personale diplomatico della Sezione di Interessi USA all’Avana. L’agenzia France Presse, in una nota pubblicata in vari media, titolava che dopo la prossima apertura della sua ambasciata all’Avana, i “diplomatici USA avranno (ora) più libertà di movimento a Cuba” (1).
Il curioso è che sia notizia l’attuale limitazione di movimenti -al perimetro della Città dell’Avana- del personale diplomatico USA, ma che non lo sia la limitazione del personale cubano al perimetro di Washington. Questa restrizione -ricordiamo- fu imposta dal Governo di George W. Bush e colpisce anche i rappresentanti di Cuba presso le Nazioni Unite (2).
Il quotidiano spagnolo El Pais titolava che “il personale USA a Cuba dovrà ‘notificare’ i suoi movimenti nell’isola” (3). Il titolo enfatizza il “controllo” del Governo dell’Isola sul personale statunitense, quando ciò che la notizia riporta, in realtà, è che tale controllo -con l’apertura dell’ambasciata- sarà notevolmente ammorbidito: il corpo diplomatico USA avrà libertà di movimento purché questi siano notificati al Governo cubano. El Pais non menziona, inoltre, che questa situazione è reciproca: a Washington il personale cubano anche dovrà ‘notificare’ i suoi contatti e visite.
Ma il peggio è che i media non spieghino ciò che è essenziale per comprendere tutta questa faccenda: che il Governo USA non ha adempiuto -e non adempie-, in relazione a Cuba, alla Convenzione di Vienna sulle Relazioni Diplomatiche (4). Perché nell’attuale Sezione d’Interessi -e futura ambasciata- USA all’Avana si sono organizzati numerosi incontri, riunioni e seminari di formazione della cosiddetta “dissidenza” cubana, finanziata dal bilancio federale USA al fine di destabilizzare l’ordine costituzionale cubano. Si tratta di una chiara violazione degli articoli 26 e 41 della citata Convenzione di Vienna che indica tassativamente che il personale diplomatico dovrà “rispettare le leggi ed i regolamenti dello Stato recettore (e) (…) è obbligato a non immischiarsi negli affari interni di quello Stato”(5).
I media danno per buona un’ingerenza che giammai accetterebbero nel proprio paese. E tacciono -quando non giustificano apertamente- le milionarie partite di bilancio USA per tale ingerenza, che ancora oggi ci sono. Il Comitato di Attribuzione della Camera dei Rappresentanti ha recentemente proposto un fondo di 30 milioni di dollari -10 in più dello scorso anno- per la cosiddetta “dissidenza” cubana, con l’appoggio del Governo di Obama (6). Qualcosa che è illegale in qualsiasi paese del mondo, compresi gli USA, dove viene punita, con pene più dure che a Cuba, la collaborazione con un governo straniero con lo scopo di cambiare l’ordine costituzionale del paese (7) (8).
In totale, gli USA hanno speso, dal 1996, più di un miliardo di dollari in programmi non segreti per promuovere un “cambio di regime” in (9) Cuba.
Ma di questo … non leggeremo una parola nei media che, in forma ogni giorno più evidente, si mostrano come sottomessi altoparlanti della politica informativa su Cuba … della Casa Bianca (10).
di José Manzaneda, coordinatore Cubainformación
Traduzione Francesco Monterisi
(2) http://progresosemanal.us/20150416/viajes-diplomaticos-obstaculizan-los-lazos-ee-uu-cuba/
(3) http://internacional.elpais.com/internacional/2015/07/01/actualidad/1435780933_214812.html
(4) http://www.rebelion.org/noticia.php?id=194621
(6) http://progresosemanal.us/20150606/de-regreso-al-pasado-con-propuestas-para-cuba-en-un-comite/
(7) http://www.rebelion.org/noticia.php?id=67001
(9) http://progresosemanal.us/20150410/presupuesto-para-cuba-suma-alrededor-de-mil-millones-de-dolares/
(10) http://elpais.com/elpais/2015/07/01/opinion/1435773263_790173.html
5 Ago 2015