Sembra ancora una volta che gli Stati Uniti cerchino di convincere il mondo che la Russia sia colpevole di tutto. Perché serve questa menzogna lo si trova nei commenti di “RIA Novosti”.
I media occidentali sono pieni di notizie riguardo le truppe russe in Siria. Anche in questo caso il tema viene discusso legandolo alla presunta “base militare” russa nel porto siriano di Tartus.
Secondo le stime dei blogger russi, nel 2015 sono passate attraverso il Bosforo in direzione della Siria circa 40 navi russe con carico di vario genere, ma finora nessuno ha confermato che Mosca stava inviando soldati ed armi per prendere parte ai combattimenti.
Il clamore dei media occidentali sulla probabile crescente presenza delle truppe russe in Siria ha costretto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov a dichiarare ufficialmente che “non ci si può fidare delle notizie della stampa sulla partecipazione di aerei ed elicotteri russi ai bombardamenti delle posizioni dello “Stato Islamico” (ISIS) in Siria.”
Allo stesso tempo la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ancora ieri ha chiarito: “Il nostro Paese da tempo fornisce in Siria armi ed attrezzature militari in conformità con i contratti bilaterali esistenti. Le armi che vengono consegnate all’esercito siriano hanno lo scopo di contrastare la minaccia terroristica che ha raggiunto livelli senza precedenti in Siria e nel vicino Iraq. In Siria ci sono esperti militari russi per aiutare a maneggiare le armi in arrivo. A Tartus c’è un centro di servizio per le navi della Marina militare russa”.
Allora qual è il motivo dell’ondata di “false informazioni” che circolano nei media occidentali?
In una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri russo Lavrov avvenuta sabato, il segretario di Stato americano Kerry ha affermato che il rafforzamento della presenza militare russa in Siria potrebbe portare ad “un aumento del flusso di profughi.”
Ecco dove a quanto pare casca l’asino. In effetti per bocca di Kerry il Dipartimento di Stato USA osserva un legame tra l’attività russa nella regione del Medio Oriente e il flusso di profughi verso l’Europa.
Questa associazione consente agli Stati Uniti di affermare che ci sono centinaia di migliaia di persone disperate in fuga verso l’Europa non perché Washington ha fomentato nella regione le sue “rivoluzioni” e guerre contro i regimi non graditi di Iraq, Siria e Libia, ma per “l’eccessiva attività” della Russia.
15.09.2015