Le mamme No Muos scrivono una lettera aperta al ministro Beatrice Lorenzin ribadendo le ragioni del No Muos e i pericoli per la salute pubblica.
di Daniela Giuffrida.
Si rivolgono a Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute, le “Mamme no Muos” di Caltagirone (CT) con un lettera che a loro dire “rappresenta una speranza per migliaia di persone”, una speranza riposta sul Ministro, in quanto madre, in quanto istituzione. Si tratta di una lettera importante, chiarificatrice di una realtà forse non nota al Ministro ma sicuramente forte e degna della massima attenzione da parte della stessa, una lettera che non ha bisogno di commenti nè altro.
Cara Ministro Lorenzin
“[..] Siamo mamme siciliane cui hanno tolto ogni fiducia nel presente e in un concreto futuro per i nostri figli – esordiscono le “Mamme” – Il suo ruolo istituzionale la investe di una responsabilità, datale da un giudice del nostro tribunale amministrativo di secondo grado (CGA), che va certamente oltre le sue competenze tecniche e di posizione: ritenendo di non mancarle di rispetto, si tratta, infatti, di stabilire, per un verso, se un sistema di antenne satellitari sia dannoso per la nostra salute e, per altro verso, se sia giusto che a dire ciò sia chi ha la veste sostanziale di parte nel processo da cui promana il mandato conferitole.
Questo accade perché giudici e governanti regionali a nostro avviso incapaci hanno preferito consegnare il loro popolo ad un incerto destino, addossandole la responsabilità finale di una scelta.
Forse, quando sarà arrivata questa nostra, lei saprà solo ciò che ad altri farà comodo che lei sappia.
Ebbene, siamo mamme che non hanno esitato, davanti al pericolo e dentro un bosco protetto, a farsi manganellare, spintonare e denunciare, e se questa fosse l’unica strada possibile non avremo alcuna remora a percorrerla a costo della nostra vita, e non certo di quella dei nostri figli.
Questa premessa era necessaria, per introdurre, senza troppa enfasi, il nostro disperato appello.
C’era una volta, non tanto tempo fa, un’isola dai tanti problemi e dalle tante famiglie inconsapevoli di cosa stesse capitando accanto a loro dentro una riserva che dal 1991 ospita una base americana con 46 antenne attive, ad alta e bassa frequenza, per le comunicazioni militari terrestri e marine.Un giorno, i governanti dell’epoca decisero –SENZA CONSENSO PARLAMENTARE – di cedere alle lusinghe di un “progetto” dalle caratteristiche non propriamente chiare (tutt’oggi secretate militarmente); progetto inizialmente destinato a Sigonella e poi non voluto dagli stessi americani perché, dicevano loro, a rischio detonazione degli arsenali presenti nella base, e perché pericoloso per le apparecchiature elettroniche degli aerei, e per questo poi installato a Niscemi (per completezza d’informazione portiamo a sua conoscenza che tale sito si trova a meno di 10 km di distanza in linea d’aria dall’attivo aeroporto civile di Comiso).
Naturalmente, ci furono le fasi decisionali contrassegnate da incompetenza e irresponsabilità (mica per caso si arriva contemporaneamente innanzi a giudizi amministrativi e penali), e che portarono ad una prima approvazione senza alcuna cura di quelle regole e leggi che così
fortemente vengono imposte a tutti i cittadini e che impunemente vengono violate da organi di potere che ne traggono beneficio.La faccenda della nostra “non vita” oggetto dell’argomento da più di 5 anni si chiama
M.U.O.S. (Mobile User Objective System): si tratta di tre parabole che usufruendo di quattro satelliti geostazionari (più uno di riserva), diffonderanno MICROONDE per un raggio di circa 150 Km, causando seri problemi alla salute, inquinamento e pericoli per le rotte aeree e degli uccelli migratori. Inoltre, gli U.S.A. – usufruendo di questo sistema – avranno il controllo dell’intero pianeta e i droni condurranno, senza alcuno scrupolo, le guerre del XXI secolo che purtroppo mantengono gli equilibri di un’economia criminale e imperialista. Ovviamente tutto questo ci renderà obiettivi sensibili, complici e vittime.Cara Ministro, lei sa bene cosa terrorizzi più di ogni altra cosa una madre: vedere i propri figli disorientati senza speranza o indifesi a causa di una malattia.
Sebbene migliaia di persone stiano qui emigrando a causa e dell’incuria dei governanti e dell’inquinamento, ancora i registri tumori della regione Sicilia non sono lo specchio reale di ciò che sta accadendo e solo alcune province sono dotate di un registro tumori (cogliamo l’occasione perché lei prenda atto di questo e detti le linee guida per un’adeguata e severa compilazione di tali registri).
Sentirsi mamme impotenti davanti a tutto questo è categoricamente insopportabile.
Ogni giorno, in modo esponenziale, assistiamo, vediamo, sentiamo, piangiamo sempre più vittime di tumori e di patologie affini, e l’età media degli affetti di tanto strazio tragicamente diminuisce, spesso si tratta di giovani che lasciano il vuoto ai loro bambini e la disperazione ai propri genitori.
Ci chiediamo cosa possa ridarci fiducia in questo Stato che ha abbandonato i suoi cittadini, spogliandoli di ogni diritto e tutela, occultando la verità.
Ma la fiducia va anche riposta in chi, pur non sapendo ovvero nutrendo dubbi o incertezze, adotta l’universale principio di precauzione non esponendo il proprio popolo al pericolo.
Purtroppo, ci hanno abituati che ciò che non si vede è più facile da occultare e da mettere in dubbio, ma è l’incertezza che dovrebbe condurre all’universale principio di prudenza per fermare tutto e i mercanti di vite umane, merce di un business telematico e guerrafondaio, per arricchire pochi senza scrupoli e rendere la terra e il futuro senza alcuna speranza.
Allora speriamo che il dubbio si insinui anche in lei, se è vero che il suo dicastero raccomanda di non fare usare il telefonino anche ai suoi bambini, o di non esporsi troppo al microonde o, se preferisce, che è meglio non esagerare con le radiografie, o che forse sarebbe il caso di non esporsi al WI-FI più di tanto (tutti mezzi che comunque lei può sempre scegliere di usare, a differenza di quelli che, invece, ci vengono odiosamente imposti), o ancora che in Europa e nel mondo – a seconda del grado di civiltà di un Paese – ci sono leggi diverse per il limite di esposizione ai campi magnetici (come se fossimo diversi dall’Italia alla Norvegia, più o meno resistenti alle radiazioni) o sul fatto che tanti medici e scienziati si dicono allarmati per i rischi di questa generazione e di quella a venire (appello di Friburgo – http://freiburger- appell-2012.info/media/ Internationaler%20%C3% 84rzteappell%202012% 20italienisch.pdf).
Il pensiero va a chi cerca da ben quattro anni di non morire a causa di un pacemaker non in grado di adeguare regolarmente le frequenze cardiache a causa delle radiazioni emanate dalle 46 antenne già esistenti, o ancora al dilagare della depressione infantile, di leucemie, di tumori alla tiroide e ai genitali e ai tessuti molli in genere, patologie crescenti in maniera esponenziale in tutto il nostro territorio.
Presto le diranno che va tutto bene e che noi Mamme No Muos siamo solo delle ansiose fanatiche e che gli studi non dimostrano alcuna pericolosità.
Dopo lunghe battaglie di ogni genere sul piano sociale prima e su quello giuridico dopo, abbiamo ottenuto (in rappresentanza di un’intera popolazione) un sequestro penale da parte della procura di Caltagirone, confermato dal competente Tribunale del Riesame, ed una sentenza del TAR Palermo che aveva svelato il teatrino inscenato dai “nostri” politici e burocrati a nostro avviso sempre incompetenti perché, oltre ad aver calpestato la vita e la dignità delle persone, l’insediamento è stato concepito in una secolare riserva naturale tutelata dalla comunità Europea (zona SIC).
Parecchi sono stati gli studi scientifici che hanno evidenziato la chiara pericolosità dell’impianto e ai quali studi il TAR aveva riconosciuto la giusta rilevanza.
Ministro, sappia che è sufficiente scorrere gli atti processuali del CGA Palermo che lei, o chi per lei avrà l’obbligo di leggere, per conoscere che gli studi sul mandato conferitole sono già stati eseguiti da insigni studiosi da parte del TAR di Palermo (per tutti, Prof. Ing. Marcello D’Amore – Università La Sapienza – Roma).
Oggi il CGA Palermo ci spiazza e ci fa ricadere in uno sconforto infinito, per aver concepito una soluzione – in cui eravamo fiduciose e che ci ha colpito per la sua palese codardìa e assurda pretesa – per aver annullato la revoca (meglio qualificata come annullamento) delle autorizzazioni, fatta in autotutela, perché la regione non avrebbe considerato gli studi sui rischi effettuati prima delle autorizzazioni e rivelatisi sbagliati e privi di qualsiasi rigore scientifico. È triste rilevare che lo Stato sia la controparte di un così ampio fronte contrario composto da Comune di Niscemi e altri Comuni del territorio, associazioni non governative come Legambiente, e instancabili attivisti regionali e non.
Ci chiediamo Ministro, se è pronta a pronunciarsi liberamente o è certa, anche lei come noi, che ci sia conflitto d’interesse.
Lei Ministro, così come agli altri ministri chiamati in causa, si vede attribuire, il ruolo di arbitro di parte fino a questo momento estraneo al diritto italiano.
È insopportabile dover ancora evocare l’evidente conflitto d’interessi che metterà a serio rischio diritti, legalità, costituzione, salute e la pace dei popoli.
Sarebbe opportuno che la verificazione venga affidata ad organi terzi e indipendenti, anche di fama europea, e inoltre riteniamo inaccettabili i tempi dettati dal CGA per esplicarla, poiché il suo sviluppo richiede tempi molto, ma molto, più lunghi.
Tutto ciò fa pensare a un inganno dettato da regole e tempi non propri per chi vuole trovare verità e giustizia.
Ci creda Ministro, per quanto la presente sia permeata da tanta rabbia, ce ne rendiamo perfettamente conto, è giusto che lei consideri il nostro stato d’animo! Noi mamme non riusciamo più a credere nella democrazia di questo Paese perché assistiamo all’ennesimo atto di forza politica e di sudditanza nei confronti degli U.S.A.
Se hanno ancora un senso i principi cui si ispira un governo di centro-sinistra al quale lei appartiene dia un segnale inequivocabile e rifiuti l’incarico.
Ricordiamo a voce alta che il Paese che lei rappresenta ripudia la guerra (art.11 della Costituzione) e che gli effetti nefasti ad essa conseguenti si riverseranno su tutti (lei e i suoi figli inclusi).
Alla luce di tutto quanto esposto, la invitiamo ad acconsentire ad un incontro a breve anche con i nostri rappresentanti e alla presenza del Capo dello Stato, perché il tema sottoposto venga affrontato con la responsabilità che le compete.
Lei si fregia di appartenere a un governo che ha deciso di cambiare rotta rispetto al passato, e questo le rende merito. Ci attendiamo allora, e ci auguriamo, che tutto questo avvenga anche nel caso in esame e che lei ponga fine ad un balzello di responsabilità e renda pubblica questa discussione nel luogo deputato a riceverla, il Parlamento in ossequio all’art. 80 della Carta costituzionale.
Ministro, non ci faccia marciare su Roma!
Per correttezza La informiamo che è nostra intenzione recapitare la presente lettera non solo al Presidente della Repubblica ma anche ai giornali on line e cartacei nazionali e a redazioni d’inchiesta.
Con deferenza
Comitato Mamme No Muos Caltagirone – (seguono firme)
(D.G. 03.10.15)