Sabato 7 novembre dalle ore 15.00 alle ore 20.00 presidio di fronte all’entrata della Fiera del libro a Pisa (Palazzo dei Congressi, via B. Buozzi 1/A).
Da Viareggio: l’appuntamento è alle ore 14.15 nel piazzale della ‘Pam’.
Siamo familiari e cittadini di Viareggio … grazie per l’attenzione
Siamo familiari e cittadini di Viareggio, dove il 29 giugno 2009 si è consumato un disastro ferroviario trasformatosi in una strage con 32 morti, decine di feriti gravissimi e una zona della città distrutta.
Dal 13 novembre 2013 è in corso il processo sul quale è stato imposto il silenzio sui media nazionali: per questo siamo qui.
Di cosa non si deve parlare?
… del fatto che gli imputati, con accuse pesantissime, sono eccellenti, in particolare tutto il gruppo dirigente di Ferrovie, mantenuti dallo Stato ai posti di comando o addirittura promossi ed economicamente premiati, come l’ex Ad di Ferrovie Mauro Moretti, passato alla direzione della più grande azienda del paese, Finmeccanica.
… del fatto che la strage ferroviaria (annunciata) è conseguenza di una politica di abbandono assoluto della sicurezza: assoluto perché dal processo è emerso che manca addirittura ogni valutazione dei rischi sul trasporto delle merci pericolose e pericolosissime (e stiamo parlando di treni bomba, come quello deragliato ed esploso a Viareggio).
… non se ne deve parlare perché altrimenti dovrebbero ammettere che gli “istituti preposti alla sicurezza” non impediscono stragi e morti.
… e non ne deve parlare nessuno, difatti i media nazionali tacciono e (soprattutto) se un ferroviere, come Riccardo Antonini, ne parla viene accusato di violare il silenzio imposto dal “codice etico” dell’azienda.
Il 7 novembre sono trascorsi 4 anni dal licenziamento di Riccardo, per ‘conflitto di interessi’ con RFI (il cui presidente, Lo Bosco, è stato arrestato per tangenti alcuni giorni fa) perché ha denunciato la mancanza di sicurezza e contrastato, nei fatti, il potente Cavalier Moretti: sotto la sua direzione, dal 2006 al 2014, sui binari delle ferrovie sono morti 56 lavoratori.
Dunque, non fanno sicurezza, con la loro politica provocano morti e stragi, licenziano chi lotta per la sicurezza a fianco dei familiari delle Vittime della strage e potrebbero essere pure prescritti per reati significativi come la violazione delle norme per la sicurezza sul lavoro, l’incendio colposo e lesioni gravi e gravissime.
Per questo siamo qui. Non smetteremo di informare e di lottare. Non ci fermeranno né i bavagli e le censure, né le sentenze-vergogna, come quelle che hanno confermato il licenziamento di Riccardo, né le possibili prescrizioni.
Il nostro DOLORE non va in prescrizione!
⁃ Assemblea 29 giugno e-mail: assemblea29giugno@gmail.com
⁃ Associazione ‘Il Mondo che vorrei’ e-mail: info@ilmondochevorreiviareggio.it