Prima la beffa: “Dovreste baciare a terra dove è più sporco e dire grazie se avete un lavoro” dice il dirigente della Coop ai lavoratori. Poi l’intimidazione: “Se domani scioperi rischi il posto”. Ed è così, tra “avvertimenti” e ricatti, che i lavoratori della Coop – e delle altre catene della Grande Distribuzione – si […]
Non abbasseremo la testa
Non va meglio nemmeno nelle altre multinazionali della Grande Distribuzione. Per esempio Auchan. Anche da quelle parti piovono ricatti: “Mi hanno detto di stare attenta a scioperare che un altro posto di lavoro in Sicilia non lo trovo facilmente” racconta una lavoratrice del colosso francese. “Ma se pensano che me ne stia zitta e buona mentre mi tolgono i diritti non hanno capito niente. Domani sciopero e come me tutti miei colleghi. Siamo determinati e non abbasseremo la testa”.
La posta in gioco è altissima: la difesa dei salari e dei diritti come quello, appunto, a potersi ammalare senza essere penalizzati, puniti. Ma anche la richiesta del rinnovo contrattuale di Federdistribuzione che è fermo, ormai, a 22 mesi fa. Il clima nei luoghi di lavoro è caldissimo. Si prevede un’adesione pressoché totale allo sciopero. “Ai cittadini, ai clienti – dice un lavoratore – chiediamo per domani di supportare la nostra lotta evitando i centri commerciali e restando a manifestare con noi, fuori dal centro commerciale. Tutti fuori!”. E “Tutti fuori” è, infatti, il titolo della mobilitazione di domani oltreché un invito a disertare i negozi. E c’è da scommettere, a sentire i lavoratori, che così sarà.
06/11/2015