Il presidente della Repubblica bolivariana del Venezuela, Nicolas Maduro, ha confermato, ieri, il suo sostegno al governo siriano di fronte ad un eventuale intervento della NATO nel paese arabo.
Maduro ha dichiarato che il ritorno della stabilità in Siria richiede il mantenimento della cooperazione con il presidente siriano Bashar al-Assad e l’esercito siriano.
Allo stesso modo, ha invitato la comunità internazionale a riconoscere le minacce producono una invasione in Siria, con il pretesto di combattere il gruppo terroristico, Isis, Daesh in arabo.
«Se Assad sarà rovesciato quello che è successo a Parigi sarebbe niente in confronto a quello che accadrà nel mondo e soprattutto in Medio Oriente», ha dichiarato il leader venezuelano.
Secondo Maduro, le vittime dell’imperialismo nordamericano e la NATO sono i popoli arabi che subiscono direttamente le conseguenze del conflitto nel loro paese.
Il caos in Siria, ha spiegato Maduro, è lo stesso che le forze di destra in Venezuela intendono realizzare promuovendo la destabilizzazione interna, la guerra economica e i tentativi internazionali di isolare il Paese per invertire le conquiste della Rivoluzione Bolivariana.
In riferimento agli attacchi russi contro le postazioni Daesh in Siria, ha sottolineato che tra i paesi che pretendono di combattere il terrorismo, la Russia ha condotto una vera e propria lotta per combatterlo in Siria.
Maduro, inoltre, ha anche annunciato che il prossimo 23 novembre si riunirà il suo omologo russo, Vladimir Putin, per discutere le misure necessarie per fermare i gruppi terroristici.