Anche se ognuno di noi rimane, pur sempre, choccato nel vedere scene di tragedie umane, raccomandiamo al pubblico, particolarmente, sensibile o giovane che alcune immagini dei filmati citati nel post sottostante sono “crude” e che potrebbero urtare i loro sentimenti.
Vi lasciamo, infine, con queste domande:
E’ giusto che ci si uccida tra poveri perché ci si è fatti infinocchiare dai ricchi sulla giustezza di una guerra?
Quale guerra, imbevuta di fanatismo (religioso, nazionalistico…), ha aiutato ad uscire dalla povertà il genere umano?
Se non ne rammentate nessuna vuol dire che la ragione ci ha ricordato delle lapidi nei vari cimiteri che testimoniano la brutalità e l’assurdità di tutto ciò. Vuol dire, anche, che è arrivato il momento di contestare i giornalisti che giustificano o, addirittura, aizzano alla giustezza delle azioni militari; quegli stessi giornalisti che nascondono la mano dopo aver scagliato il sasso dell’odio tra i poveri.
MOWA
Idlib: i morti ci sono. Ma chi sono?
Francesco Santoianni
Finora ad attestare il “bombardamento russo sul mercato di Idlib” c’erano solo le dichiarazioni del famigerato Osservatorio siriano per i diritti umani (ovviamente prese per Vangelo da tutti i nostrani media, in primis il Corriere della Sera) ora spuntano fuori anche i video. Che, però, confermano quello che era all’inizio solo un sospetto: non c’è stato nessun “bombardamento russo sul mercato di Idlib” e i 46 “inermi civili” che il bombardamento avrebbe ucciso sono solo alcuni “ribelli”, verosimilmente dell’ISIS.
Ma prima di inoltrarci nella disamina delle “prove” sbandierate dai media, una doverosa premessa. Anche secondo il parere di insospettabili analisti militari e media, contro l’ISIS, le forse armate russe hanno concentrato i loro attacchi aerei su convogli in campo aperto, installazioni petrolifere e depositi ubicati fuori dai centri abitati. Certo, si ha notizia di combattimenti condotti dall’esercito siriano per liberare città ostaggio di tagliagole lì asserragliati e sono mitologie le “bombe intelligenti” o i droni capaci di “esecuzioni selettive”. Ma perché mai i Russi avrebbero dovuto bombardare un mercato pieno di civili siriani? Civili, tra l’altro, ostaggi dell’ISIS.
Ce lo domandavamo già tempo fa davanti alla “notizia” del “bombardamento del mercato” di Douma sopratutto dopo la diffusione di video dei ribelli nei quali, tra i tanti che si accalcavano nella piazza – verosimilmente per soccorrere i superstiti o riconoscere le vittime – non si vedeva neanche una donna alla ricerca di figli o familiari. Eppure donne e bambini avrebbero dovuto affollare quel mercato.
Ce lo domandiamo anche oggi davanti a video come questo o questo o questo che non mostrano nessuna traccia di quello che dovrebbe essere un “mercato siriano” e nei quali i “protagonisti” (vivi o morti) sono tutti maschi tra i venti e quarant’anni. Si direbbero “ribelli”.
Redazione di Sibialiria