-Redazione– Ci sarebbe una storia di ricatti e di camorra tutta interna alMovimento 5 Stelle dietro la fotografia del presunto abuso edilizio del sindaco di Quarto, Rosa Capuozzo, finita a novembre su tutti i giornali perché al centro di uno scontro politico nell’unica amministrazione grillina in Campania.
Secondo la Direzione distrettuale antimafia di Napoli, sotto il coordinamento del pm Henry John Woodcock, quella foto sarebbe stata utilizzata dal consigliere comunale M5s, Giovanni De Robbio, il più votato all’ultima tornata amministrativa, per minacciare il sindaco del suo stesso partito.
De Robbio, già sospeso dal M5s dieci giorni fa, era in possesso di quella “aerofotogrammetria” (forse la stessa infilata nei dossier anonimi finiti anche ai media) e l’avrebbe utilizzata con modalità inquietanti per provare a costringere la Capuozzo ad affidare, tra l’altro, il campo sportivo di Quarto ad Alfonso Cesarano, un “grande elettore” del consigliere. Cesarano, gestore di fatto di un’impresa di pompe funebri, sarebbe esponente di una famiglia legata al clan Polverino.
De Robbio avrebbe promesso a Cesarano anche un intervento per nominare un assessore con delega al Cimitero e all’Urbanistica in grado di favorirlo nei suoi affari.
E’ tutto scritto nelle 11 pagine del decreto di perquisizione eseguito dai carabinieri di Pozzuoli e di Quarto nei confronti di De Robbio e di altre due persone, indagate in un’inchiesta sul voto di scambio politico mafioso che lambisce il clan dominante in un Comune sciolto pochi anni fa per camorra.