di MOWA
Perché molti che hanno militato nella sinistra extra-parlamentare hanno paura di parlare del loro passato?
Domanda che scandalizzerà qualcuno ma che ripercorre il lungo filone degli errori fatti negli anni ’70, politici da alcuni e giudiziari da altri.
Forse è il caso di parlarne proprio dopo che Letizia Brichetto, in Moratti, (http://iskra.myblog.it/archive/2011/05/12/lo-scontro-pisapia-moratti-il-bue-che-chiama-cornuto-l-asino.html) ha sollevato un po’ di polverone sul suo contendente ed, ora, attuale sindaco di Milano Pisapia… sbagliando la sentenza… Leggendo bene, però, quelle carte, qualche considerazione bisogna pur farla.
Non si può lasciar correre come dice la canzone napoletana “…scurdámmoce ‘o ppassato…”, perché quella fu una stagione molto particolare nella quale veniva alimentata una cultura che ambiva a prendere il potere subito ed in modo violento (vedi Potere Operaio, Lotta Continua, Autonomia Operaia, ecc.) senza ascoltare, nemmeno lontanamente, la prudente gradualità posta dal PCI che era figlio della saggezza del pensiero gramsciano.
Veniva usata, dai movimenti la dialettica della sinistra più radicale ed oltranzista per spingere il movimento operaio a fare scelte più “rigorose”, più “ferme”… e gli strumenti di propaganda furono gli studenti; studenti che avevano, allora, una doppia peculiarità: quella di essere, da una parte, in prevalenza, figli del ceto medio piccolo-borhese o dell’alta borghesia e quindi con aspirazioni molto diverse rispetto al mondo a cui si rivolgevano – tanto diverse, che in alcuni casi rasentavano il fanatismo feticistico, come i matrimoni “comunisti” proposti da Servire il Popolo; e dall’altra, quella di far emergere la propria identità asociale ed individualista, (quindi, piccolo-borghese), che si trasformò, ben presto, in leaderismo.
Molti nomi sono diventati celebri e ben integrati nel sistema, quel sistema che “combattevano” come: Gad Lerner, Paolo Liguori, Marco Boato, Luigi Manconi (Lotta Continua), Paolo Mieli, Toni Negri (Potere Operaio – vedi http://iskra.myblog.it/archive/2010/08/06/biografia-di-toni-negri-prima-parte-toni-negri-potere-operai.html), Adriano Sofri (dirigente di Lotta Continua – che, nonostante abbia avuto una condanna a 22 anni come mandante dell’omicidio Calabresi, continua ad avere un ruolo importante sulle pagine di illustri giornali), ecc.
I casi, a questo punto, per queste persone, sono due:
– o si sono ricreduti su quanto allora andavano scrivendo e gridando nelle piazze ed hanno fatto, in brevissimo tempo, una velata abiura
– o non sono mai stati convinti veramente di quello che sostenevano ai tempi e si sono fatti prendere la mano dalla situazione del momento.
Potremmo dire, però, che vi sia una terza via, scoperta oggi, sia per l’avvenuta apertura degli archivi storici che per le indagini postume fatte.
Ci si domanda allora:
“Per chi hanno tirato bordone molti di costoro?”
Se dovessimo ascoltare le varie inchieste giudiziarie e parlamentari diremmo che il potere, attraverso le sue tentacolari derivazioni, necessita, come l’aria, di questi soggetti per dirigere la politica e condurla dove vuole. Usa l’inesperienza giovanile, probabilmente blandendo, lusingando il “malcapitato”, per indurlo a fare cose a cui non sarebbe mai arrivato da solo… altrimenti come potremmo comprende che un Giuliano Ferrara sia stato al soldo della CIA? http://www.odg.mi.it/node/30222
Certo, si dirà, “molti sono portati a fare certe cose” e probabilmente è così, ma, sicuramente, sarebbe un’altra cosa se non avessero “quell’aiutino” ben organizzato, ben studiato, ben oliato e ben sperimentato nei quattro angoli della Terra; non sarebbero, sicuramente, capaci, costoro, d’avere finanziamenti tali che possano portare altri (stolti) a fare fesserie… perché il primo obiettivo per le centrali dell’eversione è quello di rendere le persone utilizzate ricattabili… tanto che lo stesso Ferrara ha dovuto affermarlo, (non certo per sincerità verso gli ascoltatori ma, forse, più per autoanalisi), come principio cardine per chi “entra in politica”. http://www.vibrazionipugliesi.it/news/notizie-dal-mondo/978-il-governo-berlusconi-ottiene-la-fiducia
Ci vogliono organizzazioni come Stay Behind (Gladio) o Intermarium; organismi che lavorano non ufficialmente e non in superficie ma rimestano nel torbido.
Intermarium agiva per “volontà cristiana” (sic!) visto che molti preti e vescovi erano leader e – sostiene il libro di Philip Willan L’Italia dei poteri occulti -finanziati dall’intelligence britannica (MI6) contro i paesi comunisti. E, tanto costoro si professavano cristiani che, uno di loro, padre Krunoslav Draganovic, era ricercato per crimini di guerra e persecuzioni perpetrate ai danni della minoranza serba in Croazia.
Si badi bene che Intermarium servì, anche, a costruire la “ratlines” che fece scappare i trucidatori nazisti; tant’è che la provenienza di coloro che militarono in Intermarium era quella degli ambienti fascisti, nazisti e, spesso, si trattò di ex collaboratori delle due dittature.
Lo scrittore Stephen Dorril, nel suo libro MI6, The Free Press, sostiene che il Vaticano abbia fornito denaro per supportare un’altra organizzazione transnazionale anti-comunista, l’Anti-Bolshevik bloc of Nations (ABN).
Vengono alla mente preti come l’Abbé Pierre (http://it.wikipedia.org/wiki/Abbé_Pierre) che portò il terrorista Corrado Simioni, (capo del Superclan, costola delle BR) ideatore della scuola di lingue Hyperion (in realtà una centrale eversiva), ad udienza privata con papa Giovanni Paolo II.
Eppure un filo conduttore che lega, in quegli anni, molte di queste persone c’era di sicuro, ed è da ricercarsi nella sinistra extraparlamentare, poteva essere, ad esempio, quel Robert Hugh Cunningham junior (figlio dell’omonimo e collaboratore di Richard Helm capo della CIA) che, stampava il quotidiano Lotta Continua, la rivista Autonomia e Notizie Radicali, attraverso tipografie di proprietà e per conto dell’Agenzia. (http://hommerevolte.ilcannocchiale.it/?TAG=radicali)
C’era, anche, sino ad anni recenti il “noto servizio” o Anello, nato per volontà sia dell’ex capo del SIM (servizi segreti fascisti) generale Roatta che dell’ufficiale polacco Otimisky (il quale viveva a Tel Aviv); era un organismo con coperture e finanziamenti istituzionali e con funzione politica nel quale si ritrovarono insieme esponenti del fascismo repubblichino, imprenditori di area democristiana e personaggi legati alla destra socialista. Aveva una sede in via Statuto a Milano, vicino a quella del Corriere della Sera ed un archivio in via Appia a Roma.
Costoro hanno avuto relazioni con Carlo Fumagalli del Mar e Nardi.
“Ma – come recita il libro di Stefania Limiti L’Anello della Repubblica. La scoperta di un nuovo servizio segreto. Dal fascismo alle Brigate Rosse – proprio nel mare di questa sterminata complessità, nel quale nuotarono pesci grandi e piccoli, deve essere collocato per la prima volta il ruolo degli uomini dell’Anello: con molta probabilità fu un ruolo assai importante e può aiutarci a delineare qualcosa di nuovo in una vicenda vecchia ma mai archiviata né dai tribunali né nella coscienza collettiva. Le vicende italiane sono sempre state fortemente inquinate, se non dettate, da interessi estranei al nostro paese: abbiamo visto che la nascita dell’Anello porta la firma di due servizi segreti stranieri, un “vizio” mai del tutto passato di moda. Per esempio, il fondatore della colonna romana delle Br e regista dell’operazione Moro, Mario Moretti, divenne leader indiscusso dell’organizzazione solo dopo che i suoi “capi storici”, Curcio e Franceschini, vennero neutralizzati: avevano risposto seccamente no alle proposte di collaborazione del Mossad, il servizio segreto israeliano le cui “incursioni” tra l’organizzazione brigatista sono testimoniate da diverse fonti.”[…] “Ancora più esplicito è stato Ferdinando Imposimato, all’epoca giudice istruttore nei primi due processi Moro: “ Quello che ha detto Alberto Franceschini [in merito ai contatti cercati dal Mossad con le Br. Nda] è vero”. Anche lui ebbe conferme che le Br, sin dalla loro nascita, ebbero contatti con il servizio segreto israeliano, anzi, rimase all’epoca stupito “del fatto che i servizi israeliani arrivarono a contattare le Br prima di quelli italiani.”
Per concludere ricordo l’interrogatorio del generale Siro Rosseti, dirigente dell’allora SIOS Esercito al Tribunale di Padova del 5 dicembre 1974, (il generale si ritrovò “stretto” tra ciò che gli richiedeva il magistrato ed i limiti della sua appartenenza a questa organizzazione), perché ritengo che nella parte finale ci sia una significativa risposta a quanto sopra detto: “Posso affermare di ignorare completamente l’esistenza di una struttura parallela a quella ufficiale, di gruppi civili fiancheggiatori delle Ff.Aa., di deviazioni nel senso dell’appoggio di parti politiche anticomuniste o comunque di iniziative ufficiose ed occulte dirette alla creazione e al mantenimento di un efficiente apparato anticomunista” […] “Peraltro, nonché sorprendermi dell’esistenza di una siffatta organizzazione e di deviazioni in questo senso di elementi delle Ff.Aa. e del Servizio, la mia esperienza mi consente di affermare che sarebbe assurdo che tutto ciò non esistesse. […] Ho detto che mi sorprenderebbe che non esistesse una organizzazione parallela e occulta con specifica funzione politica anticomunista: ritengo peraltro che un simile apparato non potrebbe correre sulla linea ufficiale della catena informativa, dato che, in tale ipotesi, il rischio di individuazione sarebbe enorme. […] Se si formula l’ipotesi, anche questa verosimile, che il vertice di questa organizzazione si trovi o comunque dipenda da una certa forza internazionale, sarà altresì logico pensare che la scelta degli elementi stessi avvenuta anche attraverso contatti o incarichi inizialmente ufficiali. Per ragioni analoghe ritengo che questa organizzazione occulta e non ufficiale non potrebbe avvalersi di altre strutture di sicurezza ufficiali eventualmente esistenti e collegate all’organizzazione difensiva multinazionale. In generale penserei che una qualche organizzazione di sicurezza ufficiale, specie se attribuiamo ad essa una certa qualificazione politica, potrebbe aver assolto alla funzione iniziale di individuare elementi idonei per la costituzione dell’organizzazione di cui sopra. […] non si tratta quindi di un vertice ma semmai di un anello che deve immancabilmente portare ad altro. A mio avviso l’organizzazione è tale e talmente vasta da avere capacità operative nel campo politico, militare, delle finanze, dell’alta delinquenza organizzata, ecc.”
da: http://iskra.myblog.it/archive/2011/06/08/dens-dolens-18-sinistra-ti/