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Solo la Russia ha potuto costruire una strategia efficace per contrastare il Daesh (ISIS), ritiene l’esperto di relazioni internazionali Marcus Papadopoulos. La campagna militare di Washington e dei suoi alleati viene bollata dall’analista come “un completo fallimento”.
La forza dei terroristi del Daesh (ISIS) sembrava non avesse limiti quando il presidente USA Barack Obama aveva dichiarato che avrebbe eliminato i jihadisti. I terroristi hanno cominciato a perdere terreno solo quando hanno unito le proprie forze contro di loro Mosca e Damasco, è convinto l’esperto britannico di relazioni internazionali e redattore capo della rivista “Politics First” Marcus Papadopoulos in un’intervista con “Sputnik”.
Secondo Marcus Papadopoulos, i raid aerei russi in Siria sono “l’unica ragione” per cui i terroristi del Daesh stanno perdendo terreno in Siria e il loro regno del terrore si sta sgretolando.
Alcuni Paesi occidentali hanno sostenuto che la coalizione guidata dagli Stati Uniti abbia costretto i jihadisti a fuggire, ma è “completamente falso” e questa tesi è “una distorsione degli eventi.” La campagna di Washington e dei suoi alleati può essere definita un “completo fallimento”, ritiene l’esperto.
Finora gli Stati Uniti non hanno capito che per sconfiggere i terroristi e gli altri gruppi radicali occorre cooperare con l’esercito siriano. Le truppe governative e i curdi da lungo tempo conducono un’operazione terrestre che potrebbe fermare i fondamentalisti.
Secondo Marcus Papadopoulos, “l’esercito di Assad è l’anima della lotta contro il Daesh e gli altri gruppi terroristici islamici” e la Russia lo sa.