Se corrispondesse al vero quanto riportato dalla documentazione, citata sotto, dove il prefetto Mario Papa, appartenente alla Direzione centrale della Polizia di prevenzione, in data 11 aprile 2015, sosterrebbe una tesi minimalista (e irrispettosa di fatti quotidiani) rispetto all’organizzazione Casa Pound, sarebbe un duro colpo per quanto prescritto dalla Costituzione.
Sì, se fosse così sarebbe molto grave per le conseguenze che si potrebbero profilare all’interno della istituzione democratica italiana, nata dalla Resistenza al nazi-fascismo. Non fu una guerra civile tra due fazioni, come molti revisionisti storici vorrebbero far passare, ma una guerra di liberazione da un sistema politico che aveva assunto in sé tutte le caratteristiche di una dittatura oppressiva. Come sostengono molto correttamente alcune sezioni dell’ANPI:
“La Costituzione italiana è il frutto di un grande sforzo politico collettivo per rigenerare la vita politica su basi costituzionali dopo la tragedia della dittatura fascista e le drammatiche dissoluzioni operate sulla vita materiale e spirituale del Paese. Ciò spiega l’impostazione antifascista della nostra Costituzione sia nei principi, più profondi e più importanti, antiautoritari e democratici, sia nelle norme più esplicite, come la Disposizione XII che vuole essere non un elemento di rivalsa o di vendetta ma solo, e giustamente, un’ulteriore garanzia per la democrazia italiana.“
Quel documento del prefetto Mario Papa (se confermata l’autenticità) metterebbe in mora le proccupazioni di associazioni serie come l’ANPI che intravedono in Italia un riemergere della teppaglia nazi-fascista.
Sarebbe possibile far rispettare le leggi se chi deve tutelarne l’applicazione non fosse obiettivo?
MOWA
Casa Pound? Per la polizia solo “bravi ragazzi”
–Redazione– I militanti di Casa Pound? Soltanto “bravi ragazzi”. Almeno è quello che emerge da una presunta nota di polizia comparsa in internet, la cui provenienza e veridicità è ancora da accertare.
Il documento, quantomeno curioso, è protocollato (N.224/SIG. DIV 2/Sez.2/4333) ed appartenente alla Direzione centrale della Polizia di prevenzione. In calce si legge anche la sigla del prefetto Mario Papa ed è datato l’11 aprile 2015. Secondo quanto diffuso, sarebbe stato allegato dal legale di CasaPound Italia in una causa civile che vede coinvolta l’organizzione sulla base di una ordinanza emessa dal giudice.
Nell’informativa si offre una rappresentazione dell’organizzazione fascista idilliaca, caratterizzata da “uno stile di militanza fattivo e dinamico ma rigoroso nelle rispetto delle gerarchie interne”; ragazzi che hanno come unico obiettivo il “sostenere una rivalutazione degli aspetti innovativi e di promozione sociale del ventennio”.
Si sottolinea inoltre come Casa Pound si sia “dimostrata pronta ad occupare” gli “ampi spazi politici” creati dalla “concomitante crisi delle compagini della destra radicale”. “Il risultato”, si legge ancora, “è stato conseguito anche attraverso l’organizzazione di innumerevoli convegni e dibattiti cui sono frequentemente intervenuti esponenti politici, della cultura e del giornalismo anche di diverso orientamento politico».
Si ricorda poi la progettualità del gruppo, “tesa al conseguimento di un’affermazione del sodalizio al di là dei rigidi schemi propri delle compagini d’area” e, a dimostrazione, si ricordano “le recenti intese con la Lega Nord, di cui si condividono le istanze di sicurezza e l’opposizione alle politiche immigratorie, con la creazione della sigla “Sovranità – Prima gli Italiani” a sostegno della campagna elettorale del leader leghista”.
E ancora: l’impegno primario di Casa Pound sarebbe, secondo quanto si legge, la “tutela delle fasce deboli attraverso la richiesta alle amministrazioni locali di assegnazione di immobili alle famiglie indigenti, l’occupazione di immobili in disuso, la segnalazione dello stato di degrado di strutture pubbliche per sollecitare la riqualificazione e la promozione del progetto “Mutuo Sociale”. “L’attenzione del sodalizio”, inoltre, “è stata rivolta anche alla lotta al precariato ed alla difesa dell’occupazione attraverso l’appoggio ai lavoratori impegnati in vertenze occupazionali e le proteste contro le privatizzazioni delle aziende pubbliche“. Ma non solo: Casa Pound, ricorda la nota, si batte anche contro il sovraffollamento delle carceri e la vivisezione e l’utilizzo di animali in spettacoli circensi”.
Certo, la nota ammette episodi di violenza, specialmente “nel mondo delle tifoserie ultras calcistiche, ambito in cui l’elemento identitario si coniuga a quello sportivo divenendo spesso il pretesto per azoni violente nei confronti di esponenti di opposta ideologia anche fuori dagli stadi”. Non si nega, infatti, che “all’interno del movimento militano elementi inclini all’uso della violenza, intesa come strumento ordinario di confronto e di affermazione politica oltre che quale metodo per risolvere controversie di qualsiasi natura.”
Ciononostante, si tratterebbero di eccezioni: per lo più, “il sodalizio organizza con regolarità, sull’intero territorio nazionale, iniziative propagandistiche e manifestazioni nel rispetto della normativa vigente e senza dar luogo ad illegalità e turbative dell’ordine pubblico”.
Di seguito il testo integrale