Care compagne e cari compagni
condivido al 99% l’articolo di Fulvio Grimaldi su quanto accaduto in Egitto al giovane Regeni e come stiano tentando di strumentalizzare la vicenda gli amici degli Usa e della Nato.
Saluti comunisti
Andrea Montella
Sezione comunista Gramsci-Berlinguer
GIULIO REGENI, DOVE VOLANO GLI AVVOLTOI
Dopo Iraq, Libia, Siria, l’Egitto?
L’Italia è dell’Egitto il primo partner commerciale europeo. Con Renzi al Cairo, 6° aziende al suo seguito e l’Eni su un mare di gas davanti alle coste, si sono recentemente conclusi accordi commerciali e industriali per parecchi miliardi. Questi scambi e la bonanza in arrivo dal mare, il raddoppiato introito dai diritti sul Canale raddoppiato e con sei nuovi porti, potrebbero contribuire a dare un ruolo di grande rilievo all’Egitto a livello regionale e internazionale. Darebbero peso alla sua indipendenza e alla indipendenza dei suoi partner da fonti energetiche controllae dagli Usa L’Italia, ovviamente per i tornaconti suoi, anzi della cricca economico-politica che puntella il regimetto Renzi, è controparte non irrilevante di questi sviluppi. Tutto questo va contro i piani, in primis, di Israele e della sua strategia di frantumazione delle grandi realtà nazionali arabe, condivisa dai principati arabi, dal sultanato di Ankara, dai colonialisti europei e dai predator Usa. Per mettere i bastoni tra le ruote del carro egiziano, a guida buona o cattiva non interessa una cippa, gli strumenti sono quelli collaudati in tanti regime change e in tante rivoluzioni colorate. In questo caso lo strumento per colpire l’Egitto, mirando al suo leader, e punire l’Italia, potrebbe essere stato un giovane italiano. Giovane e inerme, ma capace di far volare gli avvoltoi sul cadavere dell’Egitto.
6 febbraio 2016