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Esponenti della società civile e delle opposizioni chiedono al governo montenegrino di indire un referendum popolare relativo all’ingresso del Paese nell’Alleanza Atlantica. Ipotesi questa al momento esclusa dal premier Djukanovic.
Il popolo non può subire quanto deciso dal parlamento. Avere l’opportunità di decidere su di una questione così importate rappresenta uno dei pilastri della democrazia. Queste, in estrema sintesi, sono le parole e gli umori di coloro che stanno contrastando apertamente l’operato del premier montenegrino in relazione alla scelta di far entrare Podgorica nello schema dell’Alleanza Atlantica.
Ad intervenire sul tema, poche ore fa, è stato Jovan Vucurovic — esponente del partito Nuova Democrazia Serba (Nova) — che ha chiesto nuovamente l’indizione del referendum per dare la possibilità alla popolazione balcanica di poter scegliere “liberamente” il proprio futuro.
“La situazione nel paese è molto difficile — ha affermato ad alcune agenzie di stampa Vucurovic —. Sarebbe quanto meno irresponsabile non ascoltare l’opinione dei cittadini a riguardo. Se a questo si aggiunge che, come noto, durante le elezioni le irregolarità sono state elevate, si capisce quanto la consultazione diretta potrebbe essere utile e necessaria”.
Djukanovic, dal canto suo, ha rigettato nel recente passato la possibilità di una consultazione referendaria, sostenendo che in caso i cittadini avranno la possibilità esprimere il proprio gradimento sul governo alle prossime elezioni.