Conferenza stampa di Josefina Vidal, a capo della Direzione Generale dell’America del nord del MINREX sulla visita del presidente nordamericano Barack Obama a Cuba. Photo: Juvenal Balán
Josefina Vidal, Direttrice degli Stati Uniti del Ministero delle Relazioni Estere ha confermato in una conferenza stampa che il presidente statunitense visiterà l’Iisola nei giorni 21 e 22 marzo
Autore: Iramsy Peraza Forte
La Direttrice Generale degli Stati Uniti del Ministero delle Relazioni Estere, Josefina Vidal, ha confermato in una conferenza stampa, oggi giovedì 18, che il presidente degli USA, Barack Obama, visiterà Cuba nei giorni 21 e 22 di marzo.
Obama diventerà il primo capo di Stato nordamericano che visiterà in maniera ufficiale l’Isola in 88 anni.
L’ultimo è stato Calvin Coolidge nel gennaio del 1928, quando venne a L’Avana per fare un discorso durante la 6ª Conferenza Internazionale degli Stati Americani.
“Il presidente statunitense sarà benvenuto dal governo di Cuba e dal suo popolo con l’ospitalità che lo caratterizzano”, ha detto la Vidal.
“Sarà un’opportunità per far sì che il presidente Obama possa apprezzare la realtà cubana e continuare a dialogare sulle possibilità d’ampliare il dialogo e le relazioni bilaterali su temi d’interesse reciproco per i due paesi”, ha aggiunto la diplomatica.
La funzionaria ha anche affermato che questa visita costituirà un passo avanti verso il miglioramento dei vincoli tra Cuba e gli Stati Uniti.
Josefina Vidal ha assicurato che per giungere alla normalità delle relazioni bilaterali si deve dare una soluzione a temi chiave che pendono, includendo l’eliminazione del blocco e la restituzione a Cuba del territorio illegalmente occupato dalla Base navale di Guantánamo.
“La visita di Obama nel nostro paese, ha aggiunto, sarà un’occasione per rettificare la volontà del governo cubano di continuare ad avanzare nella costruzione di una nuova relazione sulla base sulla base del rispetto, dei principi e dei propositi della Carta delle Nazioni Unite e del Proclama dell’America Latina e dei Caraibi come zona di Pace, fondata nel rispetto delle differenze e nel beneficio mutui che derivano dai vincoli storici, culturali e familiari che hanno unito le due nazioni e i due popoli.
Interrogata sulle dichiarazioni del presidente Obama su come affronterà in Cuba le sue differenze sui diritti umani, la Vidal ha spiegato che in effetti i due paesi hanno concetti differenti, così come accade per altri temi, e che Cuba è aperta a dialogare con il governo degli Stati Uniti su qualsiasi tema, includendo i diritti umani.
“Su questo tema abbiamo scambiato criteri sulla base del rispetto, l’uguaglianza e la reciprocità e senza l’intervento nei temi interni”, ha assicurato, segnalando le esperienze positive e di successo che ha l’Isola da condividere in questo campo.
Inoltre ha commentato che Cuba ha opinioni sull’esercizio dei diritti umani in molte parti del mondo, includendo gli Stati Uniti e differenti punti di vista in topici come la democrazia, i modelli politici e le relazioni internazionali.
Per noi paralare di questioni come questa e altre, forma parte dello sforzo che stiamo realizzando per costruire una nuova relazione con gli Stati Uniti, che contribuisca ad identificare opportunità e benefici per i nostri popoli.
Finalmente la Vidal ha detto che questa sarà un’opportunità importante per far sì che Barack Obama possa avere un’approssimazione diretta alla realtà cubana e a a tutte le trasformazioni necessarie indirizzate al miglioramento del benessere del popolo che si stanno realizzando negli ultimi anni, come risultato di decisioni sovrane del governo di Cuba, alle quali ha contribuito la sua popolazione.
La visita avverrà 14 mesi dopo l’annuncio dei due governi di un processo per ristabilire i vincoli bilaterali, che ha portato alla riapertura delle ambasciate a L’Avana e a Washington.
Dopo la sua fermata nella capitale cubana, Obama continuerà il suo giro in Argentina. (Traduzione GM – Granma Int.)
18 febbraio 2016