Come nelle migliori commedie dell’assurdo ecco comparire, da dietro le quinte, una verità scomodissima per le istituzioni francesi: le guardie sapevano dell’attacco del Bataclan?
Quanti night club ecc. (nei paesi occidentali) sono presidiati da butta-fuori che di giorno svolgono la loro mansione principale di poliziotto? E in quel caso, invece?
E’ risaputo in tutto il mondo che di sovente body guard, butta-fuori, polizia ecc. frequentino gli stessi ambienti come palestre, tiri a segno… e che, quindi, si fondi quel mix di equivoca compiacenza-amicizia-colleganza tra questi soggetti. Spesso, questi ambienti, diventano un tramite per avere informazioni o, addirittura, in pericolose simbiotiche appartenenze culturali reazionarie che li trasforma in (in)volontari complici di tragedie umane. E, forse, non solo quello.
MOWA
Attentati Parigi: “forse guardie sapevano dell’attacco al Bataclan”
di Alberto Battaglia
PARIGI (WSI) – La sera del 13 novembre al Bataclan di Parigi qualcosa di strano era nell’aria. A diffondere i propri sospetti è proprio il frontman degli Eagles of death metal, Jesse Hughes, che si sarebbe esibito quella sera: è possibile che le guardie di sicurezza del Bataclan sapessero in anticipo della strage jihadista, o che fossero complici dell’attentato. Hughes lo ha fatto chiaramente intendere in un’intervista al Fox Business Network. Il primo segnale di stranezza, afferma il cantante, è stato il mancato contatto visivo con la guardia per il retropalco.
“Quando sono entrato nel Bataclan sono passato davanti al tizio che doveva essere la guardia di sicurezza del backstage, non mi ha neanche guardato”, ricorda Hughes, notando il suo strano atteggiamento. “Mi sono immediatamente rivolto al promoter e gli ho detto: ‘chi è questo qui? Voglio un altro al suo posto’, e mi ha risposto ‘Beh, alcune delle altre guardie non sono ancora qui’, poi ho scoperto che circa sei di queste non si sono presentate affatto”.
Quella sera 89 persone furono uccise nell’attacco jihadista al Bataclan, fra queste anche il direttore del merchandise del gruppo musicale, Nick Alexander, mentre altre 200 sono rimaste ferite.
14 marzo 2016