La crisi economica dell’intero capitalismo mondiale spinge gli imperialismi alla guerra, quale strumento per perpetuare il loro dominio economico sull’intero pianeta.
Il recente attacco militare di Israele alla Siria si inserisce in questo contesto, rappresenta un escalation militare gravida di grandi pericoli per la pace nel mondo.
Dopo l’aggressione militare alla Libia, gli imperialismi si apprestano a fare lo stesso con la Siria, per evitare di perdere equilibri di potere a loro vantaggiosi. Vi sono interi popoli e Stati che hanno sfidato il dominio economico e militare dell’Imperialismo, dall’America Latina all’Africa, dall’Asia al Medio Oriente.
Stanno cambiando gli equilibri di potere nel mondo, interi continenti si stanno emancipando economicamente e militarmente dall’Imperialismo, sta qui la ragione di fondo della militarizzazione delle relazioni internazionali a cui abbiamo assistito, e assisteremo, nella nostra epoca.
La guerra è la risposta dell’Imperialismo al proprio declino economico, la Resistenza è la risposta di interi popoli alla dittatura planetaria dell’Imperialismo.
I comunisti si collocano, senza dubbio alcuno, dalla parte dei popoli e degli Stati aggrediti dalla barbarie imperialista, ci collochiamo nel campo mondiale che sta organizzando un’alternativa economica e sociale.
La guerra porta lutti ai popoli aggrediti, il suo costo economico lo pagano i lavoratori dei paesi aggressori.
Sosteniamo e solidarizziamo con il legittimo governo e col Presidente della Siria, sosterremo tutte le iniziative di denuncia e mobilitazione contro la guerra alla Siria, al suo popolo, alla sua sovranità.
Invitiamo tutte le organizzazioni comuniste italiane a promuovere iniziative unitarie contro l’ennesima escalation militare in Medio Oriente, la solidarietà attiva ai popoli aggrediti dall’Imperialismo è la base di qualsiasi ricomposizione politica dei comunisti e di un fronte sociale anticapitalista, per impedire la partecipazione dell’Italia a questa nuova avventura militare.
Direzione Nazionale di Csp-PARTITO COMUNISTA