di MOWA
““…Che cos’è la massoneria? Voi avete detto molte parole sul significato spirituale, sulle correnti ideologiche che essa rappresenta, ecc.; ma tutte queste sono forme di espressione di cui voi vi servite solo per ingannarvi reciprocamente, sapendo di farlo.
La massoneria, dato il modo con cui si è costituita l’Italia in unità, data la debolezza iniziale della borghesia capitalistica italiana, la massoneria è stata l’unico partito reale ed efficiente che la classe borghese ha avuto per lungo tempo. Non bisogna dimenticare che poco meno che venti anni dopo l’entrata a Roma dei piemontesi, il Parlamento è stato sciolto e il corpo elettorale da circa 3 milioni di elettori è stato ridotto ad 800mila.
È stata questa la confessione esplicita da parte della borghesia di essere un’infima minoranza della popolazione, se dopo venti anni di unità essa è stata costretta a ricorrere ai mezzi più estremi di dittatura per mantenersi al potere, per schiacciare i suoi nemici di classe, che erano i nemici dello Stato unitario. …”“…la massoneria è la piccola bandiera che serve per far passare la mercé reazionaria antiproletaria! Non è la massoneria che vi importa? La massoneria diventerà un’ala del fascismo. La legge deve servire per gli operai e per i contadini, i quali comprenderanno ciò molto bene dall’applicazione che ne verrà fatta. A queste masse noi vogliamo dire che voi non riuscirete a soffocare le manifestazioni organizzative della loro vita di classe, perché contro di voi sta tutto lo sviluppo della società italiana…”
Dal discorso di Antonio Gramsci alla Camera [16 maggio 1925] contro il disegno di legge Mussolini-Rocco
Cos’è successo, dopo, che in parlamento, venne pronunciato questo discorso sulla massoneria da parte di Gramsci ?
Sinceramente, poco. Anzi, pochissimo.
Ci furono, in compenso, vent’anni di fascismo, un’altra Guerra Mondiale con disumane atrocità e campi di concentramento…
Successivamente non sono bastate nemmeno le Commissioni parlamentari d’inchiesta sulla P2 a fermare la deriva massonica. Tanto che la reazione dei massoni (che oggi si definiscono, persino, democratici insultando il significato e il senso di tale aggettivo) è stata quella di isolare la presidente della Commissione, Tina Anselmi, che, in tutta onestà (anche intellettuale), difese la nostra Costituzione nata dalla Resistenza al nazi-fascismo ancor prima degli interessi di partito.
Potremmo definire con una metafora chi partecipa ad organismi oligarchici come la massoneria come “coloro che ballano su più tavoli” e fanno partecipare (anche, inconsapevolmente) altri soggetti in sciarade il cui fine è sempre il dominio.
La massoneria, o se volete le massonerie, come sostenuto correttamente da Gramsci, sono “l’unico partito reale ed efficiente che la classe borghese ha avuto per lungo tempo” e che hanno come unico scopo quello di “…far passare la mercé reazionaria antiproletaria!”
A dimostrazione, di tutto ciò, ci sono innumerevoli colpevoli trame – e non esiste termine più appropriato per spiegare la segretezza delle riunioni massoniche – di coinvolgimenti
a) in colpi di Stato effettuati o tentati (Cile, Argentina, Italia…);
b) di istigatori e finanziatori della destra extraparlamentare e/o degli stessi attentatori di stragi (Italicus, Stazione di Bologna…) ora individuati nei processi;
c) di assassini (anche, di stessi affiliati caduti in “disgrazia” come Sindona, Calvi…);
d) in scandali finanziari (Banco Ambrosiano, IOR…) sino ad arrivare agli ultimi episodi delle banche toscane. E ci limitiamo a citare solo alcune delle più recenti perché, da quando si sono organizzati in queste strutture, bisognerebbe parlare di molto altro.
Qualche esempio storico delle trame potete trovarlo in questo post, che arriva sino ai giorni nostri, e che parla anche del coinvolgimento nel riarmo dei vari apparati statali con la complicità, ancora una volta occulta, della massoneria.
Questo tormentone di fatti spiacevoli e spregevoli, (dove la massoneria non vuole comparire benché agisca in modo determinante su tutti i fronti), arriva fino a destabilizzare interi Stati facendoli, addirittura, cadere dalla padella nella brace come è successo in Italia quando sostennero, prima, il fascismo (es. la loggia di piazza del Gesù si espresse, attraverso il Partito nazionale democratico sino al luglio 1922, quando, a seguito di un colloquio tra Mussolini e l’allora segretario del supremo consiglio Gastone de Catelan Castellani, confluì nel fascismo e si cominciò a vedere gente in fez e camicia nera – come Italo Balbo – oppure, Bernardo Barbiellini Amidei – della Loggia “Cinque Ottobre” di Tripoli – o quelli della massoneria di Palazzo Giustiniani come Aurelio Padovani – o altri “fratelli” come Giuseppe Bottai, Giuseppe Caradonna, Roberto Farinacci, Dino Perrone Compagni, Achille Starace…) e, poi, diventarono pro-Repubblica in “salsa” azionista-mazziniana.
Questo cambiamento di rotta lo dobbiamo ad alcuni massoni europei, dissidenti di Mussolini, “rifugiatisi” negli USA e che costituirono, il 24 settembre 1939, la Mazzini Society. Struttura massonica che, perseguendo gli ideali di Giuseppe Mazzini, si prefisse l’obiettivo di arrestare il progetto comunista e, attraverso il presidente della Fiat, Vittorio Valletta, Angelo Costa, Giovanni Falk e Piero Pirelli… il 28 aprile 1945 (notare la data post Liberazione), a Torino costituirono formazioni armate per contrastare l’espansione o le adesioni al PCI.
Tutto ciò, passando indifferentemente (e permanendo) nei meandri dell’illegalità di diverse organizzazioni criminali come dimostrano le diverse indagini della magistratura italiana.
Dimostrazioni di ciò le abbiamo avute, già nei primi anni del ‘900, con casi eclatanti come quello degli Agnelli il cui capostipite “venne denunciato per illecita coalizione, aggiotaggio e falso in bilancio, indicato nei rapporti degli investigatori della Questura di Torino, come il responsabile delle manovre fraudolente che avevano pesantemente turbato il mercato” venendo salvato da Giolitti. Casi illeciti che si riproposero in diverse occasioni e reiterate negli anni, che trovarono la sponda salvatrice in organizzazioni massoniche o para-massoniche. La Fiat, dell’allora presidente, il massone Vittorio Valletta era arrivata, addirittura, a costituire uno spionaggio capillare dei i propri dipendenti, per il quale venivano usati indifferentemente i servizi segreti, piuttosto che i vigili urbani o i parroci di paese.
La massoneria, con furbizia e punta di vigliaccheria (non, sicuramente, intelligenza), quando viene pizzicata dalle indagini della magistratura, agisce disconoscendo gli affiliati sorpresi o “fingendo” di prenderne le distanze; come è avvenuto con la vicenda, più conosciuta, della P2.
La massoneria, pervasivo cancro delle democrazie, agisce, dicevamo, su più tavoli e coinvolge, sovente, organi istituzionali importanti come polizia, magistratura, alcuni parlamentari… consolidando il principio della segretezza e dell’omertà antistatale. Tant’è che lo stesso giuramento esclusivo interno di “fratellanza” alla massoneria (checchè ne dicano gli affiliati) preclude spazio a qualsiasi altra soluzione, e men che meno, a diritti costituzionali, che non siano quelli interni alla loggia stessa.
Oggi, la massoneria, forte di aver distrutto partiti sociali importanti come quelli comunisti, arriva a scrivere, in spregio al lungimirante discorso di Antonio Gramsci, persino su questa “rivisitata versione de l’Unità” per bocca, niente di meno che, del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi, che tenta di rilanciare una verginità di brave persone, dicendo che il loro è solo un richiamo spiritualmente elevato e che non hanno alcun interesse a finalità economiche e di potere.
E, noi, con tutti i precedenti di cui siamo venuti a conoscenza sul loro conto dovremmo crederci?
Comincino ad integrarsi con la Repubblica italiana rendendo pubbliche tutte le loro sedi (comprese quelle camuffate da palestre, negozi, librerie, centri culturali…), le loro riunioni, le discussioni e i loro affiliati.
Comincino, i massoni, a cambiare nei fatti e non solo a parole a partire dal loro interno giuramento di esclusività e antitetico con le nostre leggi visto che la Costituzione italiana all’art.18 recita:
““I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale.
Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare.”
Solo dopo questo, ma solo dopo, si vedrà…