di Laura Naka Antonelli
ROMA (WSI) – Nuova Guerra Fredda in corso, combattuta a colpi di rumor, indiscrezioni, video, articoli e approfondimenti sfornati dal mondo dei media. Mondo in mano alle lobby dell’Occidente, in particolar modo Usa. E’ l’accusa che si legge in un editoriale pubblicato sul sito di informazione indipendente Oriental Review, che approfondisce questioni di geopolitica.
L’articolo porta la firma di Angela Borozna, nata in Russia, trasferitasi nel 1991 negli Stati Uniti, esperta di scienze politiche. Che si chiede: perchè stiamo combattendo la nuova Guerra Fredda? Tutto questo mentre, nel bel mezzo dello scandalo planetario dei Panama Papers, il presidente russo Vladimir Putin nega di avere alcun legame con i paradisi fiscali descritti nei documenti, e afferma che le accuse fanno solo parte di un complotto, gestito dagli Usa, per indebolire la Russia (tra i suoi sostenitori, qualcuno potrebbe dire che non per niente la talpa che ha diffuso i dettagli della maxi evasione globale, è finanziata da George Soros.
In vista dell’imminente riunione del Consiglio NATO-Russia che, stando a quanto ha affermato il vice ministro degli esteri russo, Alexej Meshkov, potrebbe avvenire già “nelle prossime settimane”, e sulla scia di ripetuti scandali a livello globale, torna il solito, mai risolto, interrogativo: cosa sa il cittadino comune? Cosa ci viene propinato dai mezzi di informazione? E in mano a chi è il mondo dell’informazione?
Usa-Russia: La Seconda Guerra Fredda è già realtà
Borozna parla di una lenta ma costante escalation di tensioni tra Russia e Stati Uniti, tanto che la “Seconda Guerra Fredda è diventata una nuova realtà”. Ma la sua accusa è contro i media, a suo avviso complici di alzare la tensione omettendo o distorcendo deliberatamente l’informazione, e puntando sempre su quello che è diventato ormai un assioma: “il regime totalitario” della Russia.
“Invece di comprendere quelle che sono le reali cause degli eventi che si sono svolti in Ucraina e in Siria, le principali fonti di informazione dell’Occidente danno la responsabilità al Cremlino, fino ad arrivare a sostenere che è la Russia che sta alimentando l’instabilità nel Medio Oriente e in Ucraina, al fine di diffondere ulteriore caos in Europa”. Tale accusa, in realtà, è arrivata anche da alti funzionari della Nato (tanto che anche la crisi dei migranti sarebbe un attacco contro l’Europa).
Imperialismo Usa: non dimenticate la Dottrina di Wolfowitz
Borozna è russa di origine, per cui molti potrebbero sostenere che quanto scrive sia frutto di una certa vena di patriottismo o di nostalgie inespresse. Ma è lei stessa a ricordare la Dottrina di Wolfowitz (dal nome dell’allora sottosegretario alla Difesa Usa, Paul Wolfowitz), che avrebbe dovuto rimanere “classified”, e che invece emerse con una fuga di notizie in un articolo che venne pubblicato sul New York Times il 7 marzo del 1992.
La dottrina si riferiva all’indirizzo di politica estera degli Stati Uniti teorizzato da Wolfowitz, e i suoi dettagli erano contenuti nel Defense Planning Guidance for the 1994-99: si trattava di disposizioni e di istruzioni rivolte al personale militare, al fine di raggiungere determinati obiettivi.
L’articolo fece scalpore in quanto fu la prova della politica imperialista degli Usa nel periodo successivo alla fine della Guerra Fredda. Nel documento era scritto:
“Il nostro primo obiettivo è quello di prevenire il riemergere di un nuovo rivale, sia sul territorio dell’ex Unione Sovietica che ovunque, che rappresenti una minaccia simile a quella che venne rappresentata dall’Unione Sovietica”.
Nella sezione dedicata al Medio Oriente, Wolfowitz continuava:
“Il nostro obiettivo è quello di rimanere un potere esterno dominante nella regione, e preservare l’accesso degli Stati Uniti e dell’Occidente al petrolio della regione“.
Tra le altri frasi anti-Russia, che si riferiscono al Medio Oriente:
“Dobbiamo preservare un meccanismo che impedisca ai potenziali rivali anche solo di desiderare di avere un ruolo su base globale o regionale maggiore”. E a tal proposito, proprio la Russia è un ostacolo alla missione americana “di dominare una regione le cui risorse, sotto un controllo consolidato, sarebbero sufficienti a creare una potenza mondiale“.
Tutto ciò veniva scritto prima che l’attuale presidente russo Vladimir Putin salisse al potere.
John Pilger: davvero non vi rendete conto che la Guerra Mondiale è già iniziata?
Ed è poi lo stesso John Pilger, giornalista e regista di documentari premiati sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti, ad avvertire:
“L’Ucraina – una volta parte dell’Unione Sovietica – è diventata un parco di divertimenti della Cia. Dopo aver orchestrato un colpo di stato a Kiev, Washington controlla effettivamente un regime che è accanto alla Russia, ed è ostile a essa: un regime corrotto da nazisti, in senso letterale. Le figure parlamentari dell’Ucraina sono discendenti dei fascisti ben noti dell’OUN (Organization of Ukrainian Nationalists) e dell’UPA (Ukrainian Insurgent Army). Si tratta di gente che inneggia apertamente a Hitler e chiede la persecuzione e l’espulsione delle minoranze che parlano russo”.
Pilger ritiene che una guerra mondiale sia già iniziata:
“In Lettonia, Lituania ed Estonia, vicine alla Russia, l’esercito americano sta dispiegando truppe di combattimento, carri armati, armi pesanti, e questa estrema provocazione avviene con il silenzio dell’Occidente; altro fattore che rende la prospettiva di una guerra nucleare ancora più pericolosa è la campagna parallela contro la Cina. Raramente trascorre un giorno in cui la Cina non venga descritta come una minaccia”.
Si cita anche quanto sta facendo l’attuale presidente americano Barack Obama che ha di recente inviato droni per massacrare 150 persone in Somalia. E che, secondo il New York Times, di norma “uccide di solito di martedì, quando gli viene presentata una lista di candidati da massacrare con i droni”.
Insomma, si chiede Pilger:
“Quante persone sono consapevoli del fatto che una Guerra Mondiale è già iniziata? Al momento, è una guerra di propaganda, di bugie e di distrazioni, ma questo cambierà subito con il primo ordine sbagliato, con il primo missile”.
8 aprile 2016