E’ inutile girarci intorno abbiamo perso il referendum del 17 aprile perché non è stato raggiunto il quorum del 50% + 1. Questo, però, non deve scoraggiare chi ritiene la lotta per un ambiente più a misura d’uomo possibile. Anzi…
Ci dovrebbe, invece, preoccupare maggiormente il ruolo avuto dalla comunicazione che non ha svolto minimamente il suo compito: ovvero, dare strumenti di comprensione alla popolazione di cosa c’era in campo mentre, invece, ha preferito fare la figuraccia dell’asservimento ad un sordido potere più che alle esigenze delle persone.
Non è, quindi, trovare un alibi sull’esito del referendum ma rilevare che mai nella storia della Repubblica italiana, figure istituzionali, abbandonando il senso civico, si siano spinte in campagne ufficiali di illegalità (vedi art. 98 della legge elettorale), con l’astensione di un diritto/dovere.
Dice bene Borsellino quando sostiene che: “ha vinto l’indifferenza, hanno vinto le ragioni dei petrolieri, di chi distrugge l’ambiente pur di aumentare i propri profitti, di chi agita lo spettro del lavoro perso per poche centinaia di posti di lavoro sulle piattaforme quando sono a rischio decine, centinaia di migliaia di posti di lavoro in quella che è la nostra vera, unica ricchezza, il turismo“.
Queste figure istituzionali sono, d’altronde, la premessa su come concepiscono la carta dei principi di eguaglianza previsto dalla nostra Costituzione con il prossimo referendum popolare.
Meditate alle prossime elezioni e al prossimo referendum perché chi non partecipa alle iniziative perde, volente o dolente, il diritto di parola e solo le dittature desiderano questo. Non vi sembra?
MOWA