Ai compagni della FIOM (ma dovrei dire “a tutti i lavoratori”), consapevole dell’oggettività politica che abbiamo davanti, bisogna rafforzare il tessuto connettivo dei bisogni verso un Fronte Unito dei Lavoratori senza precluderci nulla.
Vi ricordo che Gramsci sosteneva in “Lo sviluppo della rivoluzione”: “Promuovere il sorgere e il moltiplicarsi di Consigli operai e contadini, determinarne il collegamento e la sistemazione organica fino all’unità nazionale da raggiungersi in un congresso generale, sviluppare una intensa propaganda per conquistarne la maggioranza, è il compito attuale dei comunisti. L’urgere di questa nuova fioritura di poteri che sale irresistibilmente dalle grandi masse lavoratrici, determinerà l’urto violento delle due classi e l’affermarsi della dittatura proletaria. Se non si gettano le basi del processo rivoluzionario nell’intimità della vita produttiva, la rivoluzione rimarrà uno sterile appello alla volontà, un mito nebuloso (…). ”
Non credo si possa aggiungere altro alle continue sconfitte (anche in sede giudiziaria) se non esiste una pressione politica tale da capovolgerne gli esiti.
MOWA
Sergio Bellavita – portavoce Rete 28 aprile Fiom
La sconfitta della Fiom nella causa intentata a Federmeccanica, (…)