di Daniele Chicca
NEW YORK (WSI) – Allacciate le cinture: il dollaro forte rischia di provocare un’ondata deflativa di proporzioni storiche. Solo la Federal Reserve può evitare il peggio, secondo gli analisti di Macquarie. Il “tilt accomodante” della banca centrale Usa viene citato da Viktor Shvets e dai suoi colleghi come prova del fatto che l’istituto statunitense è nei fatti una banca centrale globale e non solo nazionale.
Proprio per questo motivo e per questo suo ruolo strategico su scala internazionale, Janet Yellen e soci devono evitare a tutti i costi di gettare benzina sul fuoco, riducendo al minimo possibile la divergenza tra le politiche monetarie nelle varie parti del mondo.
Usando come riferimento di base il dato della Produttività Totale delle Fabbriche (TFP) anziché i tassi di crescita della produttività del lavoro tradizionali, con la loro ricerca gli esperti hanno scoperto che la crescita negli Stati Uniti è in realtà in fase calante “da un bel po’ di tempo”.
La flessione del tasso di produttività TFP impedisce alle aziende di migliore la loro redditività e di essere competitive, al contempo minacciando la capacità delle autorità federali di conservare o aumentare gli standard di vita dei cittadini.
Venendo a mancare la crescita della produttività, infatti, difficilmente si può verificare un aumento dei prestiti all’economia reale e degli investimenti finanziati dal debito, e si finisce di solito per assistere a una riduzione della leva finanziaria (deleveraging).
Gli analisti osservano che se il settore privato si rifiuta di spendere, investire e “moltiplicare il denaro”, “tra non molto tempo il consensus di investitori e autorità di politica monetaria finirà per pendere verso una maggiore intraprendenza nel settore pubblico”.
“Una svalutazione eccessiva dello yen e dell’euro nei confronti del dollaro Usa provocherebbe una svalutazione incontrollata dello yuan e causerebbe un’ondata deflativa globale gigantesca”. La Fed deve capire questo e capire il suo ruolo di banca centrale del mondo intero, agendo di conseguenza per scongiurare un simile scenario.
Come strategia di investimento nell’azionario di riflesso a un simile evento, gli analisti di Macquarie consigliano di puntare su titoli e classi di asset in grado di garantire una crescita di qualità e sostenibile. Questo perché i fondi e gli investimenti verranno con il tempo trasferiti in quelle economie e in quei settori che saranno i beneficiari delle nuove politiche di “largesse” negli investimenti pubblici.
19 aprile 2016