Con le leggi non si può scherzare: o si rispettano o si è illegali. Questa cosa è ancor più grave se a trasgredirle sono persone preposte a far rispettare le leggi come le Forze dell’Ordine. Esiste una sentenza della prima sezione penale della Corte di Cassazione recependo le argomentazioni “della Corte d’appello di Trieste che aveva condannato sette tifosi per discriminazione razziale ed etnica per aver fatto il saluto fascista dagli spalti dello stadio di Udine il 10 settembre del 2008 per tutta la durata dell’inno nazionale prima della partita Italia-Georgia“, benché, non accompagnati da comportamenti violenti “il saluto fascista, più conosciuto come ‘saluto romano’, costituisce sempre una manifestazione che rimanda all’ideologia fascista e a valori politici di discriminazione razziale e di intolleranza” e, quindi, perseguibile dalla legge.
Che si arrivi, invece, a manganellare quelli che sono dentro i parametri della legge e si tutelino quelli che l’hanno trasgredita lascia capire quanto inquinamento culturale vi è dentro le istruzioni impartite agli agenti di Polizia.
La storia serve studiarla perché ricompone una visione del mondo come correttivo dalle brutture del proprio passato e non come alibi…
MOWA
Presentata querela oggi a Bergamo contro agenti responsabili lesioni a antifascisti
Questa mattina è stata depositata presso la Procura della Repubblica di Bergamo querela per procurate lesioni nei confronti degli agenti (cui si chiede l’identificazione) autori del pestaggio di tre antifascisti che hanno manifestato pacificamente sabato scorso contro una parata neofascista al cimitero di Lovere ove è ubicato il sacrario dedicato ai 15 partigiani – i tredici Martiri di Lovere e i fratelli Pellegrini – trucidati dai fascisti. Tra i compagni feriti figura il segretario provinciale di Rifondazione Comunista Francesco Macario, già assessore all’urbanistica di Bergamo e dirigente dell’Anpi. Nell’occasione si è tenuto un presidio con conferenza stampa davanti al tribunale di Bergamo con la presenza, tra gli altri, dei compagni che hanno subito lesioni. Per la segreteria nazionale di Rifondazione Comunista era presente Ezio Locatelli il quale ha detto: “Sono troppi i casi in cui l’eccesso o l’abuso della forza pubblica rimane impunito. Nel caso di Lovere c’è stata la sollevazione di tutte le forze democratiche e antifasciste che chiedono l’accertamento delle responsabilità oltre che il divieto di manifestazioni incompatibili con luoghi consacrati al sacrificio degli uomini e delle donne che hanno fatto la Resistenza”. In occasione della conferenza stampa sono state denunciate altresì le scritte fasciste e intimidatorie che hanno imbrattato l’altro ieri sera la macchina di una compagna della segreteria provinciale Prc che, guarda caso, era presente alla manifestazione antifascista di Lovere. Un chiaro atto intimidatorio. La macchina era parcheggiata nel box di casa. Rifondazione Comunista non intende farsi intimidire. Ora e sempre Resistenza!
La segreteria provinciale Prc-Se – Bergamo
Bergamo, 3 giugno 2016