Se volete sapere dove andranno a finire i soldi degli italiani nei prossimi mesi andatelo a chiedere a Claudio Costamagna, presidente di Cassa Depositi e prestiti (CDP), che (dal sito ufficiale) spiegano essere una ” società per azioni a controllo pubblico: il Ministero dell’Economia e delle Finanze detiene l’80,1% del capitale, il 18,4% è posseduto da un nutrito gruppo di Fondazioni di origine bancaria, il restante 1,5% in azioni proprie.”
Uno dei passaggi recenti di quelle commistioni miste organizzate con le leggi che vedranno indebolire le risorse economiche (tesoretto) della popolazione italiana con la solita tecnica: gli utili ai privati i costi alla parte pubblica.
Infatti, la CDP si trasforma, per effetto della promulgazione della legge 13 maggio 1983 n° 197, e il riconoscimento di una propria personalità giuridica, distinta da quella dello Stato, con la legge 19 marzo 1993 n° 68. Poi, sopraggiunse il decreto legge 30 settembre 2003 n° 269 che la trasformò in società per azioni facendola subentrare nei diritti e negli obblighi dell’ente.Norma che stabilì, tramite decreto ministeriale, sia la disciplina e le funzioni che le attività della nuova società. La disciplina venne poi emanata con Decreto del Ministero dell’economia e delle finanze 5 dicembre 2003.
Questa trasformazione rese la struttura CDP ancora più autonoma, svincolandola almeno in parte dai legami connessi alla precedente forma di ente pubblico. Tutto ciò, consentì a 65 fondazioni bancarie alle quali vennero assegnate delle azioni privilegiate pari al 30% del capitale sociale, l’entrata nell’azionariato.
I massocapitalisti non perdono occasione di infinocchiare… ma, come si dice in medicina, “prevenire è meglio che curare” e la prevenzione in questo caso è la ricostruzione di un soggetto politico capace di organizzare le masse contro il disfattismo della borghesia.
MOWA
–Redazione– E’ stata diffusa la lista degli degli invitati che, da domani al 12 giugno, si incontreranno Dresda, in Germania, per partecipare all’annuale riunione del tanto discusso club Bilderberg.
La riunione, che si terrà all’Hotel Taschenbergpalais Kempinski, vedrà affrontare numerosi temi, tra cui la crisi migranti, la Brexit, l’elezioni Usa e il prezzo del petrolio.
Tra i 130 invitati, anche italiani: tra loro, Franco Bernabè, ex presidente di Telecom, la giornalista Lilli Gruber, l’ex sottosegretario agli Esteri Marta Dassù, Claudio Costamagna, presidente di Cassa Depositi e prestiti, e John Elkann, presidente di Fca.
Assieme a loro, personalità di spicco del mondo politico ed economico mondiale, come il direttore del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, due premier – Mark Rutte, Olanda, e Charles Michel, Belgio – i ministri delle Finanze di Olanda e Canada, i ministri della Difesa e degli Interni tedeschi, Ursula van der Leyen e Thomas de Maziere, la vice presidente della Commissione europea Kristalina Georgieva.