di Pippo Giordano – 19 maggio 2013
Non so se ridere o piangere: ci risiamo. Il PDL suona due volte, ossia torna alla carica sulle intercettazioni e dimostra, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che le intercettazione rappresentano una vera fobia. Sono anni che il signor B. non dorme sogni tranquilli e ad ogni piè sospinto si inalbera per le intercettazioni. E basta! Non credete di essere ripetitivi sino alla noia. Toglietevelo dalla zucca e dunque fatevene una ragione, giù le mani dalle intercettazioni: le intercettazioni telefoniche, ambientali e epistolari sono la linfa delle investigazioni.
Sono utili, necessari e indispensabili per scoprire le malefatte (in particolare della Casta). Ma non c’è assolutamente bisogno che lo dica io, tra le file del PDL ci sono emeriti esperti del Diritto e che rappresentano il fior fiore della Giurisprudenza, lo sanno benissimo che le intercettazione sono necessarie, ma vogliono “metterci le mani”: il fine è forse l’amore per la Giustizia? Ma per favore! E chi scrive è stato un esperto di intercettazioni di qualsiasi tipo, anche quelle epistolari e posso ben dire che ridurre gli spazi dell’uso di questo validissimo strumento investigativo, vorrebbe dire dare una “mano” alle mafie, alla corruzione, ecc. E che dire dei reati commessi da appartenenti alle Istituzioni, ovvero tangenti, compravendita di voti e appalti pubblici?
Insomma, signori del PDL non vi rendete conto che ridurre un supporto tecnico così efficace nella lotta alla criminalità significherebbe danneggiare le investigazioni? O si vogliono apportare modifiche con l’intento di “cummugghiare” (coprire) le azioni non tanto lecite di una parte della Casta?
Ma qualcuno di voi si è mai chiesto se questo problema interessa alla gente? Cosa volete che interessi a un esodato, cassaintegrato, disoccupato al pensionato che non riesce ad arrivare a fine mese, piuttosto che al padre di famiglia che non sa come sfamare i propri figli?
Vi siete posti il problema se in Italia per causa della crisi la gente si suicida? Vi siete posti il problema se il grave disagio della disoccupazione giovanile non crei scompensi generazionali?
Altro che decreto limitativo sull’uso delle intercettazioni, ma finitela vivaddio. Occupatevi dei bisogni della gente e non delle vostre fobie. E soprattutto lasciate che la Magistratura compia per intero il proprio lavoro. Non mi rivolgo a ministri esperti e competenti di “cose” di mafia o a validi telefonisti, ma ai due presidenti di Camera e Senato.
Per il presidente Grasso, ovviamente è un invito formale, giacché egli conosce meglio di me la funzione investigativa che hanno le intercettazioni. E allora, per favore, non tenete conto delle proposte di legge relative alla limitazione delle intercettazioni. Vanno bene così come sono, ve lo dice un operaio delle intercettazioni. Non c’è affatto bisogno, allo stato, di editare norme restrittive sulle intercettazioni. E vorrei qui ricordare che se non avessi avuto dalla mia parte l’ampia opportunità di intercettare alcune utenze telefoniche senza limitazioni temporali, non avrei scoperto un traffico di armi pesanti tra il nostro Paese e l’Iraq di Saddam Hussein: non avremmo scoperto i primi tre autori della strage di Capaci (il presidente Grasso sa bene che parlo dell covo di via Ughetti, Palermo).
Potrei portare a supporto altri dati di fatto, ma non è mia intenzione tediare. In buona sostanza, signori politici di qualsiasi estrazione, amministratori locali, imprenditori, banchieri e presidenti di quartieri, dovete smetterla di rubare o commettere reati, siate onesti e moralmente integerrimi: vi accorgerete che usare il telefono in libertà sarà un piacere.