di MOWA
Avevamo parlato nei precedenti Dens dŏlens (20–21–22–23–24) di “inopportune” presenze all’interno della CGIL, personaggi che, se non debitamente allontanati, potrebbero recare danno all’immagine ed al ruolo di questo sindacato.
Veniva rilevato, infatti, che la presenza di persone “qualificate” in uno dei settori più strategici del paese, quale la Funzione Pubblica, avrebbe potuto o meno, cambiare le sorti sia della politica economica che di quella di indirizzo di una grossa fetta dei nostri industriali. Il sindacato avrebbe potuto, con delle maglie più strette nel nostro tessuto civile, operare un controllo assiduo, invece di regalare (ed è avvenuto) la vita occupazionale e previdenziale dei lavoratori.
A questo punto ci permettiamo di fare alcune brevi constatazioni su quanto è accaduto negli ultimi anni all’interno del quadro dirigenziale della FP CGIL ambrosiana che ha sempre mantenuto una posizione molto conservatrice rispetto a quelle che erano le domande poste dal mondo del lavoro, forse a causa di una forte presenza sindacale di socialisti e/o miglioristi dell’ex PCI.
Troppo facile osservare che nel periodo di “tangentopoli” anche la CGIL subì modifiche nel suo assetto dirigenziale e che la FP CGIL non ne fu esclusa, anzi, fu tale il maremoto sindacale che arrivò persino a subire un breve arresto nelle sue politiche creando nuove e valide prospettive; cosa che, però, durò poco a causa delle inesauribili energie “spese” dai socialisti e/o miglioristi per rimanere ai vertici della strategica FP CGIL, con particolare riguardo a quella meneghina.
Prima avvertenza di costoro fu quella di mantenere un quadro di funzionari di basso livello culturale e di sperimentata accondiscendenza verso le scelte dei “vertici” (in questo modo non correvano il rischio di avere persone intellettualmente libere che avrebbero potuto scompaginare questo rodato meccanismo), così come fu ben congegnata la “falsa opposizione” di alcuni dirigenti che ora siedono al fianco della socialista Susanna Camusso, per “imbalsamare” le speranze dei lavoratori che volevano un reale cambiamento. Fu, ad esempio, premiato, a metà anni ’90, dal “rivoluzionario” Nicolosi (vedi Dens dŏlens 24) tal Valeriano D’Ippolito che divenne segretario della FP CGIL di Milano. Questo segretario fu contestato, di lì a poco, da alcuni iscritti CGIL, tra i quali i 5 vigili che ora subiscono ripercussioni in seno alla stessa sigla, (vedi nel blog: IL MIO RICORSO CGIL). Valeriano D’Ippolito, in seguito, venne deferito ai probiviri e cacciato dalla CGIL, per aver firmato un accordo con l’amministrazione di Gabriele Albertini senza averne l’autorizzazione dal Comitato degli Iscritti, che è, statutariamente, il primo organismo deputato alle scelte nei posti di lavoro. Ricordiamo qui i 18 mesi di vertenza sindacale di quella categoria che ha saputo dare forte senso di compattezza, nonostante l’ostracismo di CGIL-CISL-UIL, e di provata serietà nelle proprie proposte alla città contro quelle liberticide della citata Giunta reazionaria.
Quali furono, però, i dirigenti CGIL a sostenere la scelta di quel segretario FP-CGIL?
Innanzitutto l’intera segreteria della Camera del Lavoro Metropolitana con, in testa, Antonio Panzeri, Augusto Rocchi, Giorgio Roilo, poi il segretario regionale Mario Agostinelli, il segretario nazionale FP-CGIL Paolo Nerozzi (ora deputato PD), tutti in una perfetta commistione tra maggioranza e minoranza, tra “innovatori” e conservatori.
Le domande sono d’obbligo:
– “Come mai i socialisti e/o i miglioristi dell’ex PCI, con l’aiuto di una “fasulla opposizione”, non hanno mai smesso di presenziare nella FP-CGIL?
– “Corrisponde al vero che il migliorista e massone Gianni Cervetti, (http://iskra.myblog.it/archive/2010/07/16/la-massoneria-il-vero-e-unico-partito-chiesa-della-borghesia.html) abbia ottime relazioni con la FP-CGIL milanese e con l’indagato migliorista Filippo Penati?”
– “E’ stata casuale la scelta dell’allora segretario della FP-CGIL, il migliorista Onorio Rosati, (appartenente al Collegio dei Delegati della Società Umanitaria, fondata dal massone Moisè Loira) (http://iskra.myblog.it/2011/07/12/dens-dolens-20-quando-la-tv-e-salutare-alla-mente/) di invitare alla manifestazione del 25 aprile, alcuni anni fa, Letizia Bricchetto in Moratti e suo padre Paolo Bricchetto, che, negli anni ’70, aveva tentato un colpo di stato con il massone Edgardo Sogno (http://iskra.myblog.it/archive/2011/05/12/lo-scontro-pisapia-moratti-il-bue-che-chiama-cornuto-l-asino.html) creando forti divisione tra i lavoratori?”
– “Come mai, in barba allo Statuto dell’organizzazione e più volte segnalate pubblicamente dai delegati, sono state autorizzate (e permangono) nella FP-CGIL milanese realtà come quelle delle immagini sottostanti?”
Forse perché l’attuale segretario FP-CGIL Marzia Oggiano, che presiede lo stesso Collegio dei Delegati con Onorio Rosati (e con altre figure come: Carlo Tognoli, Walter Galbusera, ecc.), abbia preferito valorizzare e premiare Adriano Sgrò di cui abbiamo già parlato (http://www.ilgiornale.it/milano/quel_compagno_cgil__che_sottrae_casa_poveri/26-06-2010/articolo-id=456348-page=0-comments=1, http://www.ilgiornale.it/milano/il_sindacalista_furbetto_restituisce_casa_aler_e_paghera_arretrati/03-07-2010/articolo-id=458082-page=0-comments=1) anzichè coloro che volevano regolarizzare tutto?
Grande fu la lungimiranza di Enrico Berlinguer quando durante un’intervista del 1981, parlando proprio della politica posta dai socialisti e dai miglioristi, ne prendeva le distanze ed accusava chi frequentava troppo i banchieri e sollevava in quella sede l’importanza della “questione morale”.
Cerchiamo di non dimenticarlo!
da:
Dens dŏlens 25 – I miglior-abili errori della CGIL