di Laura Naka Antonelli
Come temuto da diversi analisti, l’avverarsi del Brexit si conferma un incubo per le banche italiane, con i titoli scambiati a Piazza Affari che continuano a essere presi di mira dalle vendite. I rumor secondo cui il il governo italiano starebbe pensando a come sostenere le banche dopo il bagno di sangue che le ha travolte non solo non aiuta il settore, ma scatena nuovi sell off, portando Unicredit a valere ora meno due euro.
Il titolo Unicredit registra un calo -6% e scivola al nuovo minimo record di 1,95 euro, il che significa che il valore di mercato della banca ora si aggira attorno a 12 miliardi. Sia Unicredit che Intesa SanPaolo erano crollati di oltre -20% ciascuno lo scorso venerdì, dopo l’annuncio dei risultati del referendum Brexit.
Il settore bancario in Italiano fa i conti con crediti deteriorati per un valore di 360 miliardi di euro, un terzo dell’intera Eurozona.
Tra i titoli bancari scambiati sul Ftse Mib, Ubi Banca -5,42%, Mediobanca -6,63%, MPS -6,69%, BP -5,77%, BPM -5,60%, Bper -5,60%, Intesa SanPaolo -6,55%. Accelerazione ribassista dell’indice Ftse Mib, che cede -1,84% a 15.435,06.
Nel commentare le perdite a livelli monstre che hanno colpito l’azionario italiano lo scorso venerdì, George Soros ha scritto in un’opinione scritta per Project Syndicate che:
“In Italia, un calo del 10% sul mercato azionario a seguito del voto Brexit indica chiaramente la vulnerabilità dell’Italia all’esplosione di una crisi bancaria”.
27 giugno 2016