La perdita alle ultime elezioni amministrative Piero Fassino non le ha proprio digerite.
Elezioni amministrative che, nel tempo, hanno subito modifiche tali da farle diventare una sorta di conformità sul modello anglosassone dove lo stesso Fassino ha contribuito a realizzare. Quindi, di che si lamenta…
Dovrebbero, invece, lamentarsi coloro i quali hanno lottato onestamente nel PCI affinché non diventasse quel che è stato fatto diventare ovverosia una irrecuperabile mutazione genetica di uno dei tanti partiti della borghesia, dove Fassino ha bellamente contribuito … una succursale dei poteri forti.
Gli stessi poteri forti che ora, vista l’obsoleta figura non servire più, gli presenta il conto.
Sono, ancora, impresse nei ricordi la sufficiènza delle sue risponte nella sede provinciale del PCI, di via Volturno a Milano, quando, i compagni e le compagne, gli chiedevano di non abbandonare il centralismo democratico del partito per proporre scelte liberal. Scelte liberal che avevano in mente la distruzione del PCI… diventate, poi, più comprensibili su chi fosse, realmente, Piero Fassino con il suo libro autobiografico “Per passione“, (pag. 161 – Rizzoli, 2003) in cui si dissero cose false e terribili sulle lotte alla Fiat degli anni ’80 e sulla strategia del PCI:
“Mi è capitato spesso di pensare a Berlinguer come a un campione di scacchi che sta giocando la partita più importante della sua vita. La partita dura ormai da molte ore; sta giungendo alle battute finali e guardando la scacchiera il campione si accorge che, con la prossima mossa, l’avversario gli darà scacco matto. Ha un solo modo per evitarlo: morire un minuto prima che l’altro muova. In fondo, la tragica fine risparmia a Berlinguer l’impatto con la crisi della sua strategia politica”.
Una cinica distanza di chi voleva chiudere con la storia rappresentata dal PCI e da Enrico Berlinguer, segno anche di una vera mutazione genetica di quel partito e degli uomini che lo avevano diretto… tutti politicamente alla destra dell’allora segretario Berlinguer.
Circostanze coincidenti ai piani di Duane Clarridge elaborate per la Cia, dove si prevedevano tre fasi prima di giungere ad un mutamento sostanziale nei rapporti tra gli Usa e il PCI. Primo: morte di Enrico Berlinguer. Due: Dimissioni forzate di Alessandro Natta. Tre: Segreteria ad Achille Occhetto che con la Bolognina fa nascere il Pds e Rifondazione.
MOWA
Piero Fassino se la prende con i giornalisti: “Avete rotto i c…..i”
-Redazione– E’ il giorno dell’insediamento della sindaca Chiara Appendino.
In Sala Rossa anche il suo predecessore Piero Fassino, che mai avrebbe creduto di vivere questa giornata da semplice consigliere comunale.
Ed evidentemente con l’ha presa bene,
L’ex sindaco non sembra aver gradito la calca mediatica e visibilmente infastidito ha fermato l’avanzata di giornalisti e fotografi “C’è un limite a tutto, non rompete i coglioni”