Foto: © REUTERS/ U.S. Navy
Il 12 luglio, in risposta alla domanda sulla posizione del ministro degli Esteri giapponese circa il verdetto definitivo dell’arbitrato del Mar Cinese Meridionale avanzato dalle Filippine, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lu Kang, ha espresso la speranza che il Giappone, dal punto di vista delle relazioni sino-giapponesi e del quadro generale di pace e stabilità, rifletta sul proprio comportamento che rischia di infiammare gli animi sulla questione del Mar Cinese Meridionale, smetta di intervenire e di speculare su questa questione e che non continui a percorrere questa strada sbagliata.
Lu Kang ha dichiarato che è noto a tutti che la composizione del tribunale per l’arbitrato è stata sponsorizzata da Shunji Yanai, ex-presidente del tribunale internazionale per il Diritto del mare e giudice di nazionalità giapponese. Shunji Yanai ricopre, al contempo, l’incarico di presidente dell’Associazione delle legge sulla sicurezza giapponese su nomina di Shinzo Abe, con lo scopo di aiutare lo stesso Abe ad eliminare il divieto sull’autodifesa collettiva e sfidare le misure di contenimento prese a livello internazionale nei confronti dell’esercito giapponese, dopo la seconda guerra mondiale. Da questo, si può vedere che fin dalla sua istituzione, il tribunale per l’arbitrato è stato politicizzato. Questo tribunale per l’arbitrato non ha legittimità sin dalla sua istituzione; il verdetto definitivo emesso attraverso un abuso di potere è illegale e invalido. La parte cinese ha più volte dichiarato la sua ferma posizione di non accettare e non partecipare al caso d’arbitrato e di non accettare e di non riconoscere il cosiddetto verdetto.
2016-07-13