Caro Assessore [Carmela Rozza Assessore alla Sicurezza ndr], mi chiamo Danilo Tosarelli.
Ho preso parte all’incontro che si è tenuto presso il Salone Martiri della Libertà in data 14 luglio 2016.
Come ricorderà, l’incontro centrava sulla necessità da parte sua di avere un primo scambio di opinioni con le Organizzazioni Sindacali della Polizia Locale.
Io sono quel delegato RSU, che nel suo intervento, ha voluto proporrre alla sua riflessione alcune questioni che ritengo pregnanti.
Proprio perchè di parole ne sono state spese tante e non ho la presunzione che lei ricordi quanto da me enunciato, ho scelto di scriverle.
Le cose scritte restano e possono risultare utili in qualsiasi momento.
Proprio perchè lei ha chiesto 6 mesi di tempo per poter comprendere meglio cosa sia la Polizia Locale e “tutto il mondo” ad essa correlato, mi piacerebbe che anche queste mie considerazioni entrassero a far parte della sua ricognizione e riflessione complessiva.
Premetto che come dissi, tutto ciò rappresenterebbe una novità rilevante, che richiede molto impegno e molte energie.
Una RIVOLUZIONE rispetto agli attuali assetti.
Ma conoscendo il piglio che la contraddistingue e che ha ribadito nell’incontro, non credo che le sfide possano spaventarla.
Faccio parte di questo Corpo da 23 anni e con una lunga storia di delegato sindacale.
Mi sta a cuore la Polizia Locale e mi è difficile fare lo spettatore di ciò che mi riguarda da vicino.
Ci ha invitato ad un rapporto diretto e propositivo. Voglio crederle.
Verrò al dunque, in estrema sintesi, disponibile a fornire successivamente tutti i dettagli necessari.
Mi faccio portavoce di un sentire comune che merita la sua attenzione.
Ancora ACCENTRAMENTO o finalmente DECENTRAMENTO?
La gestione Mastrangelo ha favorito in questi anni l’ACCENTRAMENTO di compiti e funzioni.
La continua espansione dei famosi NUCLEI SPECIALISTICI ha svuotato sempre più i COMANDI di ZONA.
Sempre meno personale a disposizione per lavorare localmente e sempre più personale destinato ad altre mansioni.
I Comandi di zona sono stati sempre più espropriati dal compito di controllare adeguatamente il territorio di competenza.
I Vigili di Quartiere, “asso pigliatutto” del programma di Pisapia, sono stati sempre più ridimensionati ed esautorati dal loro ruolo.
Questo perché sono stati utilizzati per coprire i vari buchi nell’organizzazione.
Sono partiti bene, con l’Assessore Granelli più che mai disponibile a spendersi per valorizzarli al massimo, ma poi….
Anche l’Assessore Granelli si è fatto ipnotizzare dal fascino dei NUCLEI, che certamente rendono di più mediaticamente e l’asso è diventato il due di picche.
Quel ruolo di “Polizia di prossimità” che era stato affidato ai vigili di quartiere, si è via via ridimensionato fino quasi a sparire.
Tra i cittadini è ripreso con vigore e molta incazzatura il refrain ” non si vede più un vigile in giro…”
Un refrain purtroppo difficile da contestare, perchè se sparisce il vigile di quartiere, alle periferie rimane ben poco.
L’attenzione verso le periferie, se non sbaglio, è uno dei cardini del programma del sindaco Sala. Ecco allora la necessità di progettare con i fatti una vera MUNICIPALITA’.
FAR TORNARE CENTRALI NELLE LORO FUNZIONI I 9 COMANDI di ZONA.
Ciò significherebbe PIU’ PERSONALE a DISPOSIZIONE e FUNZIONARI PIU’ COINVOLTI NEL DIRIGERE.
Funzionari che oggi si sentono sviliti nelle loro funzioni, proprio perchè vittime di questo ACCENTRAMENTO.
La vera proposta nuova sarebbe proprio questa.
DECENTRARE CON SAPIENZA COMPITI E FUNZIONI e RIMOTIVARE TUTTI I COMPONENTI DI QUESTE 9 SQUADRE.
Il nostro lavoro diventa scialbo ed improduttivo se mancano stimoli e motivazioni.
Oggi, questo “lassismo indotto” sta prendendo piede, proprio perchè c’è il vigile di serie A e i tanti di serie B se non C. Lascio a lei indovinare chi fa parte delle varie categorie…. Quale miglior occasione per rilanciare alla grande il Vigile di Quartiere e riavvicinare così, il cittadino delle periferie che si sente abbandonato?
Altra questione essenziale rimane la DISTRIBUZIONE DEL PERSONALE.
Quali compiti e funzioni?
Siamo in molti fra noi a ritenere che si debba tornare alla MISSION originale.
SVOLGERE PRIORITARIAMENTE COMPITI di POLIZIA STRADALE.
Non può essere che oggi, in caso di incidente, si debbano attendere tempi biblici per avere una pattuglia a disposizione. Ormai succede frequentemente, che gli incidenti vengano rilevati non sul posto, ma qualche tempo dopo, nelle case delle persone coinvolte nel sinistro. Tutto ciò non fa onore alla Polizia Locale più professionale d’Italia. Tutto ciò avviene, perchè il personale che svolge compiti di polizia stradale è insufficiente. Inutile negare che tutto ciò avviene con evidenza e creando grossi problemi gestionali, da quando altro personale è stato distolto. I cittadini non lo possono sapere fin quando non rimangono coinvolti in un sinistro. Quando però capita, le rimostranze raggiungono toni esasperati.
Tengo a precisare che non ho nulla contro i NUCLEI. I nuclei però, non sono tutti uguali. Ve ne sono alcuni che per la loro specificità e competenza sono un valore aggiunto, altri no. Probabilmente alcuni di essi sono stati costituiti ad arte per accontentare le ambizioni di qualcuno. La franchezza che da sempre mi contraddistingue, mi porta a dire che non tutti questi nuclei sono necessari.
Anche perché, per certi compiti già esistono Polizia di Stato e Carabinieri….
Mentre a Milano, noi siamo i soli che rilevano incidenti e si occupano di codice della strada.
Tutto ciò mi porta a dire che questi NUMERI VANNO RIVISTI.
Ecco allora una prima bozza di ragionamento.
QUANTO PERSONALE OCCORRE PER SVOLGERE ADEGUATAMENTE COMPITI DI POLIZIA STRADALE?
Un primo numero esce da lì.
QUANTI VIGILI DI QUARTIERE OCCORRONO PER PRESIDIARE ADEGUATAMENTE LE 9 MUNICIPALITA’?
Un secondo numero esce da lì.
QUANTA ANNONARIA SERVE PER CONTROLLARE I TANTI MERCATI E LE VARIE ATTIVITA’ COMMERCIALI?
Un terzo numero esce da qui.
Tutto ciò che rimane può essere distribuito nel migliore dei modi. Mi consenta per concludere, anche un accenno alla questione STRAORDINARI.
Temo che nell’ultima riunione vi sia stato qualche malinteso.
Sono molte le chiacchiere che si sentono, ma un dato viene spesso trascurato.
Ormai oltre il 50% dei servizi che la città richiede alla Polizia Locale, vengono svolti in regime straordinario.
Milano è una città molto esigente e pretende molto da chi la amministra.
E’ bene chiarire, se ce ne fosse bisogno, che il lavoro straordinario costa fatica e rinunce.
Non so davvero, come sarebbe possibile rispondere alle richieste della città se ognuno di noi dicesse NO allo straordinario.
Sarà bene che chi sottovaluta questo aspetto, soffermandosi esclusivamente sui costi, ci meditasse.
L’alternativa esiste.
Servono nuove assunzioni, ma tutti conosciamo quali siano gli ostacoli da superare.
Ci auguriamo che le richieste fatte dal Sindaco Sala al Presidente Renzi possano avere un esito favorevole.
Mi fermo qui per non dilungarmi troppo.
So bene che le questioni sono anche molte altre, ma ci tenevo a soffermarmi innanzittutto su queste. Se avrà avuto la pazienza di leggermi sin qua, la ringrazio per l’attenzione che mi ha dedicato.
Resto a sua disposizione nel caso volesse approfondire le tematiche poste.
Distinti saluti
DANILO TOSARELLI RSU della zona 2