di Fabrizio Salvatori
Ieri in Turchia sono scese in piazza decine di migliaia di persone contro il premier Recep Tayyip Erdogan, denunciandone la politica autoritaria e il progetto di ‘re-islamizzare’ il Paese. Gli scontri con la polizia sono stati durissimi, manifestazioni sono avvenute in almeno 90 luoghi del Paese, arrivando in nottata ad Ankara. Secondo Amnesty international ci sono stati “almeno due morti”. I feriti sono almeno un migliaio e quattro di loro sembra che abbiano perso addirittura la vista a causa dei candelotti lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo. Questa mattina in piazza Taksim si stanno riformando alcuni presidi.
Fra i feriti anche un deputato curdo, colpito da un lacrimogeno, e tre cronisti. Amnesty International (Ai) aveva denunciato l’uso eccessivo della forza da parte delle forze dell’ordine, preoccupazione e’ venuta da Ue e Usa. C’e’ chi annuncia una “primavera turca”, chi una “estate calda”, chi una rinascita degli “indignados”. Quella che lunedi’ era la protesta di centinaia di giovani contro la distruzione di uno degli ultimi spazi verdi del cuore di Istanbul e’ ora una rivolta di massa laica contro il ‘sultano’ Erdogan.
02/06/2013