Ieri 4 giugno il giudice del Tribunale di Lucca, Luigi Nannipieri, in linea con chi vuole stravolgere la nostra Costituzione fondata sul lavoro, ha respinto il ricorso di Riccardo Antonini lavoratore delle Ferrovie, consulente per i famigliari delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio, responsabile per la sicurezza, licenziato da Rete ferroviaria italiana (Rfi) proprio per essere stato consulente dei famigliari e perché ingiustamente accusato di aver insultato Mauro Moretti, amministratore delegato di Rfi, impedendogli di parlare in una festa del Pd a Genova.
Appena depositate le motivazioni della sentenza Riccardo Antonini farà ricorso in appello, sostenuto dai sindacati, dall’Assemblea 29 giugno, dai famigliari delle vittime, dalla Cassa di solidarietà tra i ferrovieri, dalle Rsu di numerose fabbriche.
Trentadue persone hanno perso la vita nell’incidente ferroviario del 29 giugno 2009 a Viareggio, quando l’assile di una cisterna trasportante Gpl si è rotto facendola rovesciare nella stazione di Viareggio ed esplodere dopo esser stata forata da un picchetto di segnalazione della curva, come dimostrato dalla relazione della Commissione ministeriale di indagine sull’incidente ferroviario di Viareggio.
Solo la prontezza del capostazione di Viareggio, che ha bloccato due treni passeggeri in entrata nella stazione, ha impedito che il bilancio fosse ancora più grave.
Questo capostazione dovrebbe essere Cavaliere del lavoro, non Mauro Moretti, insignito da Giorgio Napolitano dell’onorificenza nel 2010.
Le vittime sono morte nei loro letti, mentre dormivano in una sera di inizio estate, oppure mentre aspettavano in motorino che la sbarra del passaggio a livello si alzasse.
La strage è frutto della parcellizzazione dei controlli dovuta alle “liberalizzazioni” nel trasporto ferroviario, è dovuta all’utilizzo di cisterne non abbastanza resistenti agli urti, alla mancanza di dispositivi di sicurezza antisvio (utilizzati sui treni ad Alta velocità, ma non su quelli che trasportano merci pericolose), è dovuta al disinteresse totale per la sicurezza dei cittadini e dei passeggeri, considerata solo un inutile costo in più a fronte del conseguimento del profitto. Come ha avuto modo di dire Moretti commentando che Viareggio era stato solo “uno spiacevole episodio”.
La gravità della decisione, che si riverbera anche sul processo penale in corso per accertare le responsabilità di quelle morti, ci impone di organizzare una manifestazione nazionale e una mobilitazione continua in difesa di Riccardo Antonini e per i famigliari delle vittime della strage alla stazione di Viareggio.
A Riccardo Antonini e a tutti i lavoratori che lottano per la giustizia e la sicurezza di ognuno di noi, va tutta la solidarietà di CSP – Partito comunista
Circolo Enrico Berlinguer
via Santi Efisio e Potito 13 – Pisa