Siamo ostaggi di una finta prudenza del Segretario CGIL, Susanna Camusso, che impedisce ai lavoratori di essere protagonisti di lotte serie sul versante della conservazione della democrazia nel nostro paese e conquistata, con il sangue e vite umane, più di 71 anni fa.
Infatti, Susanna Camusso, trincerandosi dietro una foglia di fico, tenta di spiegare che tutto è rimandato al direttivo della Cgil che si terrà il prossimo 7 e 8 settembre perché lì – sostiene la dirigente CGIL – sarà l’occasione di discutere sul “voto al referendum costituzionale“. Finta prudenza che dimentica l’articolo 2 “Principi fondamentali” del suo Statuto che recita:
“La CGIL basa i propri programmi e le proprie azioni sui dettati della Costituzione della Repubblica e ne propugna la piena attuazione…”
Quindi, in base a quest’articolo, la CGIL avrebbe già deciso (collegialmente) cosa fare… e non aspettare chissà quale altra peggiorativa modifica legislativa.
Ci saremmo aspettati una Camusso organizzare, invece, una serie di manifestazioni che sfocino, poi, in una poderosa da tenersi a Roma a ridosso del referendum dando un segnale di partecipazione attiva contro la deriva autoritaria.
Noi, invece, raccogliendo le preoccupazioni e le indicazioni di lotta del costituzionalista Salvatore d’Albergo, che ha dedicato tutta la sua vita a insegnare i profondi e inscindibili nessi esistenti tra la struttura economica e la sovrastruttura politica della nostra società e che aveva ben individuati i pericoli sociali derivanti dalle autoritarie e incostituzionali leggi che hanno investito il nostro Paese negli ultimi trent’anni (che hanno avuto un’impressionante accelerazione con i governi Berlusconi, Prodi, D’Alema, Monti, Letta, Renzi) come l’introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione, chiediamo, che vengano messi in condizione i lavoratori di discutere (anche, con assemblee nei luoghi di lavoro) perché questa democrazia vada conservata.
Si dovrebbe (deve) spiegare ai lavoratori/trici che la realizzazione dello stravolgimento (sostituzione di fatto) con un’altra Costituzione voluto dal programma (massocapitalista) dei renziani prefigurerebbero diversi reati (dove qualcuno, più informato giuridicamente, ha già depositato denunce presso le cancellerie dei Tribunali):
– Attentato contro la Costituzione dello Stato, articolo 283 del c.p.;
– Usurpazione di potere politico art. 287 c.p.;
– Attentati contro i diritti politici del cittadino art. 294 del c.p.;
– Cospirazione politica mediante associazione art.305 c.p.
La Carta Costituzionale, Segretario CGIL Susanna Camusso, viene ancor prima dei contratti o di qualunque altra stupidaggine burocratica. Ci saremmo aspettati, invece, che Camusso chiedesse l’applicazione degli articoli disattesi dell’attuale Costituzione e non di parlare di una cosa che non è nel DNA della democrazia come la proposta della Boschi.
Segno dei tempi e dei valori che cambiano?
MOWA
Referendum, Sì o No? Camusso insiste sulla linea della prudenza: “Devo rappresentare la direzione collegiale della Cgil”
L’appuntamento del direttivo della Cgil è per il 7 e 8 settembre. E’ lì, come ha ricordato oggi Susanna Camusso che l’organizzazione sindacale prenderà “anche la decisione sul voto al referendum costituzionale”. Quale che sia la decisione, per il si’ o per il no, “la Cgil non aderira’ ai comitati”. Insomma, la leader della Cgil, che ha parlato a margine dell’assemblea del sindacato di Roma e Lazio, sembra preferire un approccio molto soft a questo tema così spinoso. Tanto più che domani incombe il confronto con palazzo Chigi sull’unico tavolo sindacale aperto, quello su pensioni e lavoro.
“Per stile la nostra organizzazione non aderisce mai a comitati altrui”, spiega Camusso. Che, poi, alla domanda se la Cgil possa invece decidere di indicare la liberta’ di voto come comportamento da tenere al referendum, risponde: “Lo decidera’ l’assemblea”. Infine, nel corso dell’intervento dal palco, la segretaria generale aggiunge: “Da mesi continuano a chiedermi come votero’ al referendum, ma questo non conta un accidente, io devo rappresentare la direzione collegiale dell’organizzazione”.
Detto in parole povere, visto che la Cgil è attraversata in pieno dal mondo Pd renziano, il direttivo farà carte false pur di cercare una impossibile mediazione tra il sì e il no.
5/9/2016