di Daniele Chicca
MILANO (WSI) – È fuga dei grandi fondi da Deutsche Bank. Il mercato non si fida più non soltanto delle banche tedesche, bensì di tutto il settore privato. Tanto è vero che il contagio è già iniziato: diversi gruppi tra cui Lufthansa e alcune Landesbank hanno dovuto ritirare le emissioni di bond per mancanza di domnada. I titoli della prima banca di Germania quotati al Borsa di New York attraverso American depositary receipts (Adr) della prima banca tedesca ha perso il 6,7% dopo essere arrivata a toccare nuovi minimi intraday.
Un numero per ora limitato di hedge fund sembra avere deciso di ridurre la sua esposizione alla banca tedesca preferendo rivolgersi ad altri istituti di credito per il clearing di transazioni di derivati quotati. Il titolo Deutsche Bank già nei giorni scorsi aveva pagato i timori riguardanti una ricapitalizzazione in vista di un maxi patteggiamento con gli Usa da 14 miliardi di dollari.
Intanto dagli Usa il presidente della Federal Reserve di Atlanta, Dennis Lockhart, ha lasciato intendere che la prossima riunione di inizio novembre potrebbe essere la giusta occasione per imporre una stretta monetaria. Lockhart ha spiegato che “dobbiamo continuare a rafforzare l’idea che il meeting di novembre è ‘live’”,vale a dire aperto a ogni possibilità e ha sottolineato che riguardo all’aumento dei tassi di interesse“le condizioni sono appropriate per un rialzo” in una delle prossime riunioni. Ormai “non è questione di se, ma di quando”.
… flash di notizie e grafici.
Tutti gli occhi sono puntati su Deutsche Bank, ma anche la sua rivale Commerzbank non se la passa molto meglio. I titoli dell’istituto tedesco cedono più dell’8% intorno alle 10, ora di Francoforte. Ieri il gruppo ha annunciato quasi 10mila esuberi nell’ambito di un piano di ristrutturazione che punta a far tornare redditizia la seconda banca di Germania. In settimana il titolo ha perso il 15%.
Senza sorprese, dopo il ravvivarsi dei timori sulla liquidità e capitalizzazione di Deutsche Bank, in Borsa sono le banche le azioni più colpite dai ribassisti nei primi scambi.
Anche se gli investitori hanno inizialmente accolto con favore l’accordo di massima raggiunto ad Algeri dove è in corso la riunione dei maggiori paesi esportatori di petrolio al mondo, molti di loro continuano a nutrire dubbi sull’effettiva natura ed efficacia dell’intesa dell’Opec.
Motivo per il quale i future principali sul petrolio cedono terreno anche nella mattinata europea. Il contratto sul Wti americano con consegna novembre cede l’1,19% a 47,27 dollari al barile al momento, mentre il future con scadenza analoga sul Brent londinese lascia sul campo l’1,2% a quota 48,64 dollari.
La Borsa di Milano, in sintonia con le altre piazze europee, cede un punto percentuale circa in avvio. A pesare sono le preoccupazioni sulla scarsa capitalizzazione di Deutsche Bank che perde più del 7,7% al momento:
30 settembre 2016
18 minuti fa
Il prezzo dei titoli Deutsche Bank è sceso a un certo punto anche sotto i 10 euro, aggiornando i minimi storici.