VoltairenetTV, 16 aprile 2013
Mikhail Leontiev si è recato in Siria e ha incontrato uno specialista del Medio Oriente, per capire chi combatte e per cosa e quanto si è vicini alla verità.
Thierry Meissan: Gli USA preparano un regalo alla Russia, aprendogli la strada per il Medio Oriente per allontanarla da un’alleanza con la Cina.
Leontiev: Thierry Meyssan, politologo francese, è colui cui sono più accessibili le fonti confidenziali sul Medio Oriente autore – ritenuto un convinto anti-americano – di clamorose rivelazioni prevedeva già sei mesi fa la svolta di 180 gradi della politica di Obama in Medio Oriente.
Thierry Meissan: Oggi, gli USA abbandonano la loro passata logica sul Medio Oriente. Una volta l’area veniva vista come un serbatoio di benzina.
Ora gli Stati Uniti, credendo di raggiungere l’indipendenza energetica, ritengono che non vi sia alcuna ragione per mantenere tanti soldati in Medio Oriente. Invece, devono compiere una grande svolta e trasferire le truppe dall’Europa e dal Medio Oriente all’Estremo Oriente, per prepararsi al confronto con la Cina.
Quindi, sei mesi fa, Thierry Meissan aveva descritto l’epurazione dei quadri al termine della quale, i vecchi falchi che hanno creato l’attuale imbroglio in Medio Oriente sono stati sostituiti di pragmatisti realisti del Pentagono e del Dipartimento di Stato.
Ora, legando la Russia al medio Oriente contano di sbarazzarsi di ciò che Meyssan chiama l’abbraccio con Israele, che preoccupa da tempo questi realisti. Contemporaneamente, fin dai tempi di carter e Brzezinski, esiste una coalizione attiva tra occidente, petro-monarchie e terrorismo islamista utilizzata con successo contro l’URSS e contro la Russia.
Ma ora la coalizione è inciampata sulla Siria.
Thierry Meissan: Ora, la grande domanda è se questa coalizione sopravvivera o se l’arrivo della Russia la spaccerà [ spaccherà (?!) } una volta per tutte. La cosa più interssante è il fatto che la Russia ha alleati nel sistema statunitense Mosca e Washington hanno così dei margini di negoziazione. La cosa importante è scegliere i negoziatori perchè le autorità statunitensi sono assai eterogenee al loro interno.
Leontiev: Il più grande supporto alla lobby dei falchi di Washington che si oppone ai realisti di Obama, proviene dalle petro-monarchie. Qatar, Turchia e poi anche Arabia Saudita, questo è l’ordine in cui il presidente siriano Bashar al-Assad ha descritto i problemi attuali della Siria.
Questi sono i principali sponsor e mandanti della tragedia siriana. Per inciso, l’Arabia Saudita potrebbe collassare una volta privata del supporto garantito dagli Stati Uniti, in cui i realisti non vedrebbero nessuna ragione di mantenere.
In Qatar, la cosa è molto pi˘ difficile perchè in realtà non è uno Stato, ma piuttosto una joint venture del Gruppo BP e del Pentagono. Poichè l’esistenza del Qatar è dovuta al fatto che è un offshore criminale degli inglesi. Ancora pi˘ importante delle Isole Vergini o di Cipro.
Thierry Meissan: Il Qatar ha effettuato varie operazioni illegali. Fondamentalmente adempie al ruolo che fu dell’isola della Tortuga per i pirati. Si tratta di un territorio dall’apparenza di Stato, cosa che gli permette di incamerare grandi quantità di denaro di acquistare ciò di cui ha bisogno e di finanziare il terrorismo internazionale in Siria e Caucaso.
Leontiev: E’ una bella question che riguarda la Francia, che s’è impegnata al massimo in Libano e in Siria. L’entusiasmo francese è dovuto a motivi assai prosaici.
Thierry Meissan: Vi sono stretti legami tra classe dirigente francese e il Qatar. Quando Sarkozy era presidente, l’emiro del Qatar gli fece alcuni regali molto costosi.
Poi l’emiro iniziÚ ad acquistare lussuosi hotel nel centro di Parigi ed aveva bisogno del permesso per ristrutturare gli edifici. E’ riuscito a corrompere tutta l’Èlite francese sia funzionari pubblici che politici di sinistra e di destra.
Durante l’ultima elezione presidenziale, l’emiro ha promosso i due candidati senza nascondersi, ma puntando su ©. Laurent Fabius, ex primo ministro francese, si recò personalmente in Qatar per avere denaro.
Leontiev: La Turchia fa la stessa cosa ora. Sponsorizza direttamente la guerra contro la Siria.
Lì, i cosiddetti campi profughi sono apparsi prima dell’arrivo degli stessi rifugiati.
Thierry Meissan: Oggi la Turchia è consapevole che la Russia e gli Stati Uniti presto fischieranno la fine della ricreazione, così nelle ultime settimane, si abbandona a massicci saccheggi nel nord della Siria. Vi è anche una socità semilegale francese con un ufficio a Parigi dove è possibile ordinare questo o quel reperto archeologico. L’ordine viene inviato all’esercito turco, che ruberà quanto richiesto, quindi gli oggetti saranno trasferiti ad Antiochia, e da lì consegnati al cliente a Parigi.
Spero che non avremo mai la possibilità di convincerci che questa società sia strettamente legata ai grandi ex-antiquari Fratelli Fabius, a loro volta strettamente legati a Laurent Fabius.
Non vi è motivo di pensare che tale sporco polverone non abbia notevolmente affaticato la stessa amministrazione statunitense. Quindi non c’è più motivo di sostenre questa coalizione di antiquari.
Thierry Meissan: Secondo John Brennan, nuovo direttore della CIA, gli Stati Uniti non devono solo liquidare la coalizione, ma anche eliminare fisicamente alcuni dei suoi capi, da essi stessi nominati. Ci sono piani della CIA per epurare i capi dell’Esercito libero siriano, del Fronte al-Nusra ed di al-Qaida.
In questo contesto Thierry Meissan crede o sa che gli Stati Uniti sono pronti a proporre una certa soluzione del problema, ma solo con l’aiuto della Russia.
La domanda se o non tornare sul teatro siriano non esiste in Russia, poichè il conflitto è stato pianificato contro di essa. L’alleanza dei Paesi occidentali con gli islamisti aveva come primo obiettivo indebolirre la Russia. E’ per questo che ha due opzioni.
Lasciar morire la Siria, dopo di che Qatar e Arabia Saudita invederebbero questo Paese di mercenari caucasici che verrebbero diretti contro la Russia. O la Russia schiererebbe, sotto gli auspici delle Nazioni Unite, le forze di pace per aiutare i siriani a sconfiggere il terrorismo intrnazionale.
Mikhail Leontiev, “Odnako”, speciale per “Tempi” della Domenica.