di Domenico Marino
Se modificheranno il senato, poiché di fatto non verrebbe abolito ma ridimensionato e nominato da altri politici (che come Renzi, tra l’altro, non sono stati votati), noi risparmieremmo grossomodo 91 centesimi (na mangiata i patati!) ciascuno all’anno (una 50ina di milioni in tutto, che per uno Stato sono una quisquilia..) però perderemmo il voto, un diritto fondamentale, visto che non voteremmo più il senato ma se lo voterebbero “loro”. In parole chiare: verrebbe estromessa la democrazia, basata sul voto eguale di ogni singolo cittadino (questa è la sovranità sancita dalla Costituzione), da due istituzioni fondamentali dello Stato: il senato e le province che comunque produrranno un effetto politico non più controllato e controllabile dagli elettori, quindi dai cittadini.
Cosa che è anche in netta contraddizione col sedicente spirito “federalista ” vagheggiato dalla riforma..
In questo modo -mi pare lampante – si favorirebbe indiscutibilmente la casta “vera” che così avrebbe trovato il modo, semplice e legale, di auto-nominarsi e di auto-perpetuarsi.
Con la legge elettorale inoltre si darebbe un potere enorme a una minoranza; in più si creerebbe disparità di voto, poiché i voti di chi vince varrebbero più di uno mentre, di conseguenza, i voti di chi perde varrebbero meno di uno a causa del premio di maggioranza. Va da sé che in una vera democrazia, a prescindere, il voto di ognuno deve valere UNO tramite un sistema proporzionale puro; cioè: il voto è uguale per tutti!
La governabilità d’altro canto è utile solo ai politici – che così avranno più tempo di fare danni, su ricetta degli anti-democratici “think tank” della grande finanza e del grande capitale, togliendoci inesorabilmente i diritti sociali conquistati con fatica dalle masse in passato attraverso le lotte sociali – , certo non a noi.
Non molto tempo fa la grande banca finanziaria Jp Morgan s’è scagliata contro le costituzioni antifasciste di alcuni stati europei in primis contro la nostra. Ciò vuol dire che se la Costituzione venisse “deformata” sarebbe più facile per loro dominare, speculare e corrompere.
La nostra Costituzione è molto semplice ed è scritta per farla intendere al popolo. Deformarla burocratizzandola con termini ridondanti è uno stratagemma per impedirci di capirla in modo chiaro. Sarebbe utile per tutti prima di votare andarsela a rileggere e, se è in grado, di fare i paragoni diretti con gli articoli in via di cambiamento. Buona parte noterebbe con grande stupore che chi, come l’attuale governo, blatera di voler semplificare lo Stato nei fatti lo renderebbe più astruso e complicato attraverso l’appesantimento della sua Costituzione appunto (base), con leggi farraginose utili agli azzeccagarbugli.
(Stai attento!La campagna del Sì si fonda su clamorose e vergognose bugie. Diffida del politicante che prima del voto si sbraccia a darti contentini mediatici perché diversamente è determinato a toglierti…)