di Domenico Marino
La classe media – classe instabile per definizione – è stata per certi versi la rovina di questo paese.
S’è schierata da una parte o dall’altra secondo convenienza mai secondo profonda e radicata convinzione.
“I Radical Chic che poi si sistemano attraverso il sistema che prima combattevano a parole” ne sono l’espressione più pertinente.
In politica hanno fatto sempre da ago della bilancia pur non avendone i numeri, ma spostandosi “geometricamente” un po ‘di qua e un po’ di là a seconda del vento.
Loro, un po’ “radical chic” un po’ moderati, un pò reazionari ma sempre “liberal“, in fondo non hanno alti ideali ma agiscono solo per interesse e ritorno economico.
Loro che hanno fatto le scuole alte per poi in fondo non capire nulla, in ultima analisi, di ciò che accade nella società.
Che utilizzano il loro MEDIOcre saper leggere e scrivere, scolastico-accademico, non per il bene comune ma per corrompere e ingannare la gente umile, che in fondo considerano solo come oggetto funzionale al loro arrivismo-carrierismo.
Ipocriti, egoisti, individualisti che non guardano oltre il loro “back yard” di casa; formantisi su riviste di opinione patinate, lasciate in bella vista come “bel” soprammobile; che gli dicono, cosa fare, come comportarsi, come mangiare, come cacare, come votare e come essere trendy e simpatici. Gente che si lava la coscienza mandando qualche euro a qualche inutile ente benefico. Ma che poi vorrebbe far arrestare ogni immigrato o togliere i cassonetti per impedire che i poveri ci rovistino dentro.
Per loro la forma vale sempre più della sostanza.
Oggi siete per il posticcio modernismo renziano, condito in salsa giovanilistica, domani per chi?
Domani quale mediocrità innalzerete a potenza dominante?
“Non è il male che corre sulla terra, ma la mediocrità. Il crimine non è Nerone che suonava la lira mentre Roma bruciava, ma il fatto che suonava male.“