Illustrazione del libro “Sembra questo, sembra quello”
di MOWA
Il popolo italiano ha “…risposto in modo compatto e serio alla provocazione delle persone che si sono prestate al gioco dei poteri forti” e che volevano modificare, negativamente, la nostra Costituzione sociale e antifascista. Per questo, ora, bisogna attrezzarsi ed organizzarsi, non facendosi abbagliare dalle sirene che portano sugli scogli della reazione politica e catturare il giusto risentimento delle persone perbene nei confronti dei destrutturatori delle conquiste civili sin qui ottenute ed evitare che, pian piano scivolino via nei rivoli delle false promesse dei parvenu dei politici odierni, prima che lo facciano (per l’ennesima volta) altri.
Con questo referendum non sono bastati gli inciuci che la borghesia sta, in diversi modi, attuando e con più soggetti, come nel caso di Michele Santoro e dei vari grillini (che non parlano più di ritornare alle elezioni con il proporzionale, come sancito dalla Corte Costituzionale con la sentenza 1/2014) per stordire gli italiani con panzane populiste; e non bastano le autoproclamazioni dei vari Salvini… di essere stati i reali protagonisti della vittoria sul referendum di modifica costituzionale.
L’ avevamo anticipato, in precedenti post, che gli attuali pentastellati sono, come lo furono prima la Lega, l’Italia dei Valori… tra i “massimi esponenti della rivoluzione conservatrice, levatrice di ogni antipolitica” e che la borghesia dà loro, scientemente, “una grandissima visibilità sui media del capitalismo nostrano.”
Sostenevamo, inoltre, che:
“Da Anno Zero di Michele Santoro ai vari telegiornali Rai e Mediaset sino a giungere a Sky, La7 e ai maggiori quotidiani, tutti a pompare il nuovo fenomeno della politica italiana. Ma per quale ragione i media padronali e di Stato berlusconiano stanno investendo tante energie su Beppe Grillo?
Semplice la risposta. Gli italiani già con le passate elezioni avevano dimostrato una forte disaffezione nei confronti delle forze politiche, espressioni del gioco tra i capitalisti della P1/PD e della P2/PDL e dei loro vari lacché, quindi non sono andati a votare.”
La dimostrazione e conferma di ciò (su come sono utili alla borghesia nel tempo certi personaggi) le abbiamo viste nello scontro (sceneggiata, vicendevolmente, pubblicitaria) tra Santoro e Di Battista (M5S) dove vengono dette mezze verità e non si contestualizzano i percorsi storici “Santoro contro Di Battista: “Io radical chic? Lui è figlio di un impiegato fascista” del 3 dicembre u.s.
Santoro, che diceva di votare sì alla modifica della Costituzione, dichiarava pubblicamente, in quell’intervista, di “…aver sfiorato in gioventù l’idea di abbracciare le armi. Come è avvenuto a tante persone della mia generazione…”, non ha, quindi, rinunciato al progetto eversivo voluto dai poteri forti (J P Morgan in testa). Si dovrebbe desumere, da quanto dichiarato da lui stesso, che avrebbe potuto essere un potenziale terrorista che aveva identificato come “è avvenuto a tante persone” (in realtà quattro deficienti in preda al delirio movimentista anarco-dannunziano) di quella generazione che annunciava violentemente che sovvertire l’ordine democratico ed abbattere la vigente Costituzione antifascista, nata dalla Resistenza, era lecito se non giusto. Quindi, in tutti questi anni, per logica comparativa ha smesso solo di pensare di “abbracciare le armi”? E questo sarebbe uno che si dichiarava pubblicamente comunista? Che c’azzecca?
Dovremmo, umilmente, rieducarci a comprendere quello che fu maestralmente scritto in una filastrocca di Maria Enrica Agostinelli per insegnare ai bimbi a distinguere da cosa e di chi fidarsi, perchè ciò che appare spesso può ingannare:
“E’ una fiamma ci scommetto…
no è la cresta del galletto
L’occhio blu del signor Ivo che par buono…
ma è cattivo
al contrario il signor Tono par cattivo…
invece è buono!
“Sembra questo, sembra quello…
sembra brutto, invece è bello,
sembra un cesto, ma è un cappello,
sembra un monte, ma è un cammello…
L’importante è di capire
che si può sempre sbagliare,
e che spesso non vuol dire
quel che sembra e come appare…”
Per ricomporre il fronte comunista su valori che solo il P.C.I. (quello con i tre puntini, per capirci) aveva saputo dare nella sua visione programmatica insistiamo su due cose: diffidare dalle imitazioni dei comunisti (alla Santoro & C. per intenderci) che non vogliono dar battaglia a tutela ed applicazione della Costituzione del 1948; unire tutte quelle energie che si sono spese a tutela della Costituzione e che hanno compreso la sua validità e progettualità di emancipazione sociale.
Ultimo. Insistere nel denunciare gli autori del silente tentativo di sovvertimento della Carta costituzionale come hanno già fatto altre migliaia di persone.
1 Comment
Grazie, per questo articolo, come per molti altri.