Confondere le espressioni a favore dell’attuale Costituzione (uscita, grandemente, vincente dal referendum costituzionale) da quelle che sono state le scelte politiche di alcune forze politiche è una farsa che va smontata in tutte le sue parti.
Prima domanda.
Tutti i magistrati (compreso il CSM) hanno giurato fedeltà all’attuale Costituzione e quindi come potrebbero criticare uno che la tuteli?
Seconda domanda.
Qualora il CSM dovesse decidere negativamente sulla vicenda di Caruso non sarebbero da sottopporre alla stessa stregua disciplinare per non aver saputo tutelare la vigente Costituzione?
Terza ed ultima domanda.
Può essere messo sotto accusa un magistrato per aver espresso una sua opinione e non considerare, anch’essa un’opinione, la decisione dello stesso CSM (anche se condivisa da più persone)?
Aprire la porta sulle proibizioni delle libertà d’opinione potrebbe diventare una deriva inarrestabile…
Siamo sicuri che la democrazia del nostro paese chieda questo?
MOWA
Il giudice Francesco Maria Caruso rischia il trasferimento per “incompatibilità funzionale” per le Sue opinioni, peraltro espresse su Facebook, per una cerchia ristretta di amici Facebook. Queste Sue opinioni private sono state riprese dalla Gazzetta di Reggio Emilia e pubblicate sui giornali, opinioni peraltro private. Ora pezzi di politica e di opinione pubblica chiedono provvedimenti disciplinari, interrogazioni parlamentari contro la libera espressione di opinione del giudice, persino trasferimenti dai Suoi attuali incarichi.
Il giudice Francesco Maria Caruso, già Presidente del Tribunale di Reggio Emilia, è ancora a capo del collegio giudicante del processo Aemilia, il processo che sta scoperchiando il problema della ‘ndrangheta in Emilia.
Il comitato di presidenza del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) ha deliberato di trasmettere una copia dell’articolo della Gazzetta di Reggio al Procuratore Generale della Cassazione, Pasquale Ciccolo, per le valutazioni di propria competenza, e alla I Commissione Consiliare per eventuali profili di incompatibilità funzionale, poiché tale articolo ha diffuso le opinioni private del giudice Caruso per il No al referendum costituzionale del 4 dicembre.
Qualunque sia la opinione di ciascuno di noi sul referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, si tratta di tutelare la libertà di espressione di tutto il Popolo Italiano, sia che si voti sì, sia che si voti no al referendum, senza timori, senza paura di repressione o censura.
Il giudice, nel suo intervento privato, denotava come questa revisione della costituzione proposta dal Parlamento Italiano sia stata approvata con il voto determinante di politici trasformisti e in certi casi pure corrotti. Se ci pensiamo, alcuni esponenti politici determinanti per l’approvazione della riforma costituzionale sono esempi di trasformismo o sono stati oggetto di condanne per corruzione. Questi sono fatti, non opinioni. I nomi di tali politici sono disponibili a chiunque li voglia cercare.
Ma il problema è che qui si tratta di Costituzione, non di leggi ordinarie. Chiunque, per Costituzione, può liberamente esprimere il Suo pensiero ai sensi dell’art 21.
Ed è un fatto di democrazia lasciarglielo fare, senza censura.
Non abbiamo paura. Sosteniamo Francesco Maria Caruso e il lavoro che si sta facendo in Emilia Romagna nel processo Aemilia.
Firmate la petizione per dire che si possa sempre esprimere la propria opinione liberamente, senza timore di repressioni o censura, soprattutto nel caso in cui si tratta di Costituzione, come garantito dall’art. 21 della Costituzione stessa:
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”
La libertà di espressione è un valore fondamentale della nostra Costituzione.
Firma la petizione: change.org