foto Isidro: EPA
Isidro Baldenegro, attivista ambientale e difensore dei boschi della Sierra Madre Occidentale nell’ovest del Messico, è stato assassinato domenica scorsa nella casa di un parente.
Baldenegro, di 51 anni, si nascondeva precisamente nello Stato di Chihuahua per la grande quantità di minacce di morte che aveva ricevuto per il suo attivismo ecologista. L’assassino, che la Polizia messicana assicura di avere riconosciuto, gli ha inflitto almeno sei spari che gli causarono la morte.
Isidro era figlio di Julio Baldenegro, che alcuni sicari assassinarono nel 1986. Ambedue furono leader degli indigeni tarahumaras che si oppongono ai disboscamenti delle loro montagne. Quando suo padre è stato ucciso 30 anni fa, Isidro lo sostituì con la fondazione del gruppo Forza Ambientale.
“In anni recenti, nomi come quelli di Ildefonso Zamora, Aldo Zamora, Rodolfo Montiel, Teodoro Cabrera, Isidro Baldenegro e Wilfrido Alvarez sono diventati tristemente celebri. Loro, al fianco degli abitanti di diverse regioni del paese, decisero di difendere i loro boschi. Questo lavoro lodevole ebbe una deplorevole risposta: repressione, tortura, incarceramento ed in alcuni casi la morte, solo per opporsi a quelli che si dedicano a tagliare gli alberi per denaro”.
L’assassinato aveva organizzato sit-in e manifestazioni non violente in protesta contro il disboscamento. Fu fermato ed accusato per presunto traffico di droga, ma Amnesty International lo dichiarò prigioniero di coscienza.
L’assassinio di Baldenegro è il secondo di un vincitore di un Premio Goldman per la difesa dell’ecosistema. Quasi un anno fa fu assassinata l’attivista Berta Caceres per cercare di paralizzare un progetto idrico in Honduras, il suo paese.
Preso da 20 minuti
traduzione di Ida Garberi
foto striscione Berta: Ida Garberi
19 Ene 2017