Foto © AFP 2016/ Armend Nimani
La posizione aggressiva della NATO in campo internazionale minaccia la pace in Europa, scrive l’editorialista della rivista tedesca “Der Freitag” Jakob Reimann.
Ritiene che dopo la fine della guerra fredda, l’Alleanza Atlantica si trova ad affrontare una grave “crisi di identità”. L’autore dell’articolo fa notare che dopo la dissoluzione del Patto di Varsavia, la NATO è diventata una “reliquia del passato.” Allo stesso tempo un tempestivo scioglimento della NATO potrebbe essere il contributo più significativo per la pace da parte dei Paesi occidentali.
“Una sola volta nella storia abbiamo avuto la possibilità di avviare un disarmo generale, per iniziare il processo di smilitarizzazione globale,” — ritiene Reimann. Tuttavia la NATO ha respinto la via “pacifica”, come confermato dalle cifre: dalle casse dei Paesi della NATO arriva il 60% di tutte le spese militari nel mondo.
L’autore dell’articolo tocca anche la questione dell’espansione della NATO verso Est.
Secondo Reimann, “non ha nulla a che fare con la tutela della democrazia e dei valori liberali”, ma è di natura puramente aggressiva.
Reimann ritiene che l’alleanza militare occidentale cerchi deliberatamente pretesti per peggiorare le relazioni con la Russia. La cooperazione militare della NATO con la Georgia e l’Ucraina, come pure il coinvolgimento nella sfera d’influenza del blocco militare occidentale dei Paesi dei Balcani, suscitano naturalmente la preoccupazione delle autorità russe. Tuttavia questa strategia espansiva dell’alleanza non ha nulla a che fare con la difesa dei “diritti umani” e delle “libertà civili”.
L’autore sottolinea che, nel caso dei Balcani, in primo luogo serve per fissare l’egemonia del blocco transatlantico nella regione del Mediterraneo.
25.02.2017