Foto © Emanuele Di Stefano
Il procuratore generale in Commissione antimafia parla di rapporti mafia-massoneria
di Miriam Cuccu
“Sono stato informato di progetti di attentati, nel tempo, nei confronti di magistrati di Palermo orditi da Matteo Messina Denaro per interessi che, da vari elementi, sembrano non essere circoscritti alla mafia ma riconducibili a entità di carattere superiore”. A dichiararlo è stato il Procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato, in audizione davanti alla Commissione parlamentare antimafia, sui rapporti mafia-massoneria. “Il contributo che io credo posso dare a questa Commissione – ha detto il magistrato – è quello di una rilettura organica, alla luce delle più recenti conoscenze, di una serie di risultanze processuali acquisite nel corso degli anni in vari processi di cui sono a conoscenza essendomi occupato da tempo di questi temi per i delitti politici mafiosi e per la revisione del processo della strage di via d’Amelio. Per capire quello che sta accadendo oggi – ha proseguito – credo bisogna conoscere quello che è accaduto in passato”. Il resto dell’audizione è stato completamente secretato in quanto Scarpinato ha affermato di dover fare riferimento “a fatti delicati ed esporre ipotesi ricostruttive che hanno un margine di soggettività”.
Scarpinato ha poi avanzato alcuni suggerimenti legislativi, nello specifico facendo richiesta di innalzare le pene per i reati previsti dalla legge Anselmi e sostenendo l’importanza di potenziare la stessa legge. Il procuratore generale ha quindi parlato dell’attendibilità delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Tuzzolino e Galatolo.
Stando alle parole di Giulia Sarti, capogruppo dei Cinque Stelle in Commissione parlamentare Antimafia, è stata fatta “una ricostruzione storica dei rapporti tra mafia e massoneria fin dagli anni ’70, in particolare una valutazione di come oggi siano cambiati gli interessi di Cosa Nostra e di quanto sia costantemente necessario il rapporto con pezzi con la massoneria per arrivare a centri occulti di potere che possono risultare utili a Cosa nostra”. “Abbiamo ricostruito – ha proseguito la Sarti – i legami tra Cosa nostra e logge massoniche da Stefano Bontade, a Provenzano fino a Messina Denaro”. La ricostruzione di Scarpinato è stata “utile per l’indagine attuale” sul rapporto tra mafia e massoneria., nel quale “la chiave di lettura di Scarpinato è che bisogna conoscere il passato per capire il presente, le chiavi del presente vengono dal passato. E’ stato questo il filo dell’audizione”.
08 Marzo 2017